31 luglio, Giornata Mondiale dell’Orgasmo

Solo il 15% delle donne lo raggiunge durante l’atto sessuale. 2 su 10 non lo hanno nemmeno mai provato

Solo il 15% delle donne raggiungerebbe l’orgasmo durante il rapporto sessuale e, addirittura, due donne su 10 non lo avrebbero mai provato durante il sesso coi propri partner (ad affermarlo è un sondaggio della Durex, svolto su 2000 clienti). Diverse ricerche evidenziano come le disfunzioni sessuali possano essere causa di disagi fisici o psicologici, mentre stati di depressione in entrambi i sessi possono essere alla base del calo del desiderio. La donna ha orgasmi sempre migliori col passare degli anni e raggiunge l’apice del miglior sesso all’età di circa 36 anni (a dirlo è uno studio del sito web Natural Cycles effettuato su 2600 utenti).

Dati piuttosto curiosi, certo. Ma che fanno anche riflettere sul binomio felicità-salute sessuale, sull’importanza degli orgasmi nella nostra vita e sul motivo per cui siano state istituite ben due giornate mondiali per celebrare il culmine del piacere sessuale dal punto di vista scientifico e divulgativo: siamo al quarto anno consecutivo della Giornata Mondiale dell’Orgasmo, fissata per il 31 luglio, mutuata dal National Orgasm Day, che ricorre in Australia, Stati Uniti e Regno Unito; e a dicembre c’è il Global Orgasm Day. Giornate, queste, che costituiscono un’occasione per riflettere sull’orgasmo e per approfondire i problemi che lo riguardano senza tabù e condizionamenti di sorta.

Un’opportunità per liberarsi dal pregiudizio, dall’imbarazzo e per poter parlare di un tema che interessa davvero tutti, anche se in modo molto soggettivo: secondo i sessuologi, ogni individuo deve ricercare e trovare la sua personalissima strada per il piacere, che è sempre diversa da quella degli altri. E deve farlo consapevole che questa ricerca necessita di molta pazienza, di una conoscenza approfondita di sé stessi, del proprio corpo, della libertà e della consapevolezza nel vivere le proprie sensazioni.

I disturbi legati alla sfera sessuale (anorgasmia, disfunzione erettile, disturbi dell’eccitazione, ansia da prestazione, difficoltà generale a trovare il benessere sessuale da soli o insieme a qualcun altro) possono provocare sofferenza psicologica e crisi di coppia, ma molto spesso rimangono silenti o vengono trattati dai cittadini come problemi irrilevanti o di cui non si può parlare con nessuno; nemmeno col proprio medico. Per vergogna, per tabù o per ignoranza.

La Was, l’Associazione mondiale della Salute sessuale, spiega nel suo opuscolo sulla Salute sessuale per il terzo millennio: Il piacere è, probabilmente, il più potente fattore motivante per il comportamento sessuale. Ignorare questo ruolo nel contribuire alla realizzazione della salute e della felicità umana è un grave errore”.

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