Abruzzo, lupo attacca donna con cane: lo agguanta e fugge

L’episodio si è verificato in pieno centro del paese, la donna è stata fatta cadere a terra

Lupo appenninico

Lupo appenninico

In Abruzzo si sa vivono i lupi, non è più un fatto straordinario incontrarne uno nei pressi di un centro abitato o addirittura nel centro di un paese. E’ quello che è accaduto nel caso che stiamo per raccontarvi.

Una donna era uscita da casa per portare a passeggio il suo cagnolino, nel comune di Palombaro, un paese di appena 965 anime, in provincia di Chieti, in Abruzzo. Tutto procedeva nella norma, era una attività abitudinaria, tutti i giorni alla stessa ora cane e proprietaria si incamminavano per le strade del paese.

Senonché, ad un certo punto, è apparso un lupo, sì proprio un lupo con intenzioni non pacifiche. L’esemplare ha puntato contro il cagnolino, ma la donna, prontamente, l’ha preso in braccio, cercando di dissuadere il lupo dall’attaccare ancora. Evidentemente le intenzioni del lupo non erano tanto buone, poiché è tornato all’attacco, inseguendo la donna, aggredendola e provocandole la caduta a terra; è in quel frangente di tempo che il predatore si impossessava del povero cagnolino, lo ha agguantato sottraendolo alla donna, e poi è fuggito dileguandosi nel verde dei boschi.

Tutto è successo nell’arco di pochi secondi, una scena scioccante che avrebbe lasciato sbigottiti eventuali testimoni. La donna quando è stata raggiunta dai soccorritori e dai primi abitanti accorsi, richiamati dalle sue urla, è apparsa comprensibilmente scioccata e assai sofferente e preoccupata pensando al suo fedele amico scomparso tra le fauci del lupo.

Lungo la via della fuga sono state rinvenute delle macchie di sangue che farebbero supporre una brutta fine del povero cagnolino, morto divorato, come una qualunque preda del lupo. 

Sul posto è sopraggiunto il vice sindaco Giuseppe Di Nardo che ha messo in moto l’allerta, quindi sono intervenuti il 118, gli operatori sanitaridella Asl, i Carabinieri di Palombaro e della Forestale, e l’Ente Parco Nazionale della Majella. I sanitari del 118 hanno provveduto a prestare un primo soccorso alla donna proprietaria del cane, e successivamente al trasporto al Pta (Presidio territoriale di assistenza) di Casoli (Ch) e in seguito al Pronto Soccorso di Lanciano (Ch). Cadendo a riportato ferite al ginocchio e a un polso, ed è stata sottoposta a esami radiologici per procedere ad una accurata diagnosi.

La sindaca di Palombaro, Consuelo Di Martino, ha pubblicato sui Social un breve comunicato rivolto alla comunità locale: “Si tratta di un comportamento piuttosto anomalo, pertanto, potrebbe trattarsi di un esemplare potenzialmente pericoloso. Raccomandiamo la massima cautela. Se qualcuno dovesse avvistarlo è pregato di contattarci”.

La prima cittadina di Palombaro, contattata dal “Corriere della Sera” dichiara inoltre: “E’ stata un’esperienza bruttissima. Per il veterinario quello del lupo è stato un comportamento anomalo. Potrebbe essere stato allontanato dal branco.

Anche una famiglia inglese ha riferito dell’attacco di un lupo al suo cane l’altro ieri. Potrebbe essere affamato e potenzialmente pericoloso; pertanto non lasciare cibo in strada. Abbiamo trovato anche secchi dei rifiuti distrutti”. Secondo gli esperti che seguono e studiano le popolazioni di lupo sul territorio italiano, si sta verificando un importante cambiamento ecologico.

“Non solo in Abruzzo, non solo in Italia, ma in tanti Paesi occidentali, c’è una rapida evoluzione dell’interfaccia tra animali selvatici e uomini: l’uomo da oltre 50 anni ha abbandonato i territori, le pratiche agricole e pastorali, la presenza nelle aree rurali che aveva tenuto per secoli limitate, se non del tutto assenti, le popolazioni selvatiche: poi siamo andati tutti a vivere in città e oggi ci aspettiamo che gli animali selvatici stiano al posto loro”, afferma al “Corriere della Sera”, Simone Angelucci, responsabile del servizio veterinario del Parco Nazionale della Maiella.

Nove lupi morti avvelenati

Ricordiamo infine un fatto molto grave successo pochi giorni fa, portato alla luce dalla scoperta di nove carcasse di esemplari lupi, insieme a 5 grifoni e 2 corvi imperiali, in totale 16 animali sevatici uccisi da bocconi avvelenati, sparsi in un’area circoscritta del Parco Nazionale d’Abruzzo. Un episodio di bracconaggio nel territorio di Cocullo, in provincia dell’Aquila, in una zona che rappresenta un importante corridoio ecologico che unisce il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, zona frequentata anche dall’orso bruno marsicano.

Canis lupus italicus – Lupo appenninico

“Lo spargimento di veleno sul territorio è una pratica criminale che deve essere combattuta e condannata e che rappresenta una minaccia per la sicurezza, non solo della fauna selvatica, ma anche dell’uomo e degli animali da compagnia. L’impatto di queste attività illegali è enorme e spesso difficile da verificare nella sua totalità, riflettendosi a cascata su tutti gli animali che di volta in volta si alimentano su queste fonti”, è spiegato sulla Pagina Facebook “Canis lupus italicus – Lupo appenninico”, una Pagina di informazione e divulgazione scientifica sui temi riguardanti biologia, ecologia, e monitoraggio del lupo.