Adattamento in napoletano dei “Menecmi” di Plauto FOTO

Testimone di scontri e incontri, a sottolineare la napoletanità che pervade l’intero spettacolo, dove tutto si svolge “in miez a via”

Venerdì 5 febbraio ore 21.00 al Teatro Buonarroti, via Buonarroti 16, Civitavecchia va in scena "I Menecmi" di Plauto

La compagnia Anta & go, ormai nobile parte del patrimonio culturale di Civitavecchia ha espresso ancora una volta una maturità artistica che oltrepassa indubbiamente il termine formale in cui verrebbe qualificata come " amatoriale". Semmai di qualità "inevitabilmente amabile" resta, per surclassarsi in mille altri spettacoli, l'entusiasmo delle prime rappresentazioni, un candore quasi adolescenziale con cui gli attori seminano la passione nel cuore del pubblico e la travasano causando un tale coinvolgimento da lasciarlo incantato fra il suo stesso applauso, in una sorta di fascinazione che poi è il Teatro, nella sua caleidoscopica magia. Perché gli "Anta" nella magia hanno fatto un'incursione molto interessante.  

Pieno di deliziosi equivoci l’adattamento in napoletano  eseguito dalla regista Iolanda Zanfrisco, fa di questo testo un racconto che scorre fra le dita come fili impalpabili di seta, sciorinando gag e situazioni divertenti che si susseguono con un ritmo incalzante, tutte convergenti sugli immortali temi della commedia classica: la fame, il sesso, la miseria, quindi nel pieno rispetto dell’originale plautino. A rendere la storia più credibile e unica è un cast affiatato, energico e gioioso: Vincenzo Di Sarno, un istrione che magnetizza il pubblico per il suo saper essere presente e sorprendente nel doppio ruolo di Menecmo che, con l’uso superbo del dialetto offre ai personaggi che interpreta una particolarità comica degna di attenzione. Deliziosa e sempre interessante nel suo ruolo l’intrigante Iolanda Zanfrisco, l’amante Erozia, e Rosaria Valery, la gelosa moglie Mirrina, affiancate dalle simpaticissime ancelle Rossella Bove e Anna Mele. Fanno da contorno i divertenti servi interpretati da Vincenzo Coppolino, Mauro De Socio, Jerry Caruana e la comicità esilarante della vecchia madre Santippe interpretata dalla eclettica Carmela Pennino e l’ormai veterano Gennaro Donti nel ruolo dell’arcigno medico.

Lo spettacolo, ambientato in una Neapolis carnale e lussuriosa, si accende di magia in un culmine di esplosione, di colori e di passione attraverso la perfetta sincronia nelle entrate e nelle uscite, l’abile uso dei tempi e degli spazi il tutto inserito in una scenografia, testimone di scontri e incontri, a sottolineare la napoletanità che pervade l'intero spettacolo, dove tutto si svolge "in miez a via". I Menecmi attraversano vincitori secoli e mode e ci riportano intatta la loro potente teatralità, la loro inesauribile inventiva, la loro genialità stimolante e ispiratrice che, dalle amplificazioni shakespeariane si affaccia alla soglia dei labirinti pirandelliani dell’essere e dell’apparire, della realtà e della finzione che si confondono e si smarriscono una nell’altra. 

La scenografia è stata ideata e realizzata da Salvatore Agnello, I costumi sono stati ideati e realizzati da Iolanda Zanfrisco, le coreografie di Nerima Hasanefendic ed il coordinamento e la direzione di scena è di Nicoletta De Paolis

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