“Non sapevo chi fosse quella bambina. Pensavo fosse Mariangela, la figlia di Fantozzi”. È così che uno degli ultras della Lazio coinvolti nella triste vicenda degli adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma attaccati il 22ottobre allo stadio Olimpico come “sfottò” nei confronti della tifoseria avversaria, ha provato a difendersi in procura. Arrampicandosi sugli specchi, peggiorando non poco la sua già complicata situazione, ma soprattutto… Infangando nuovamente, deliberatamente e ignorantemente il nome della ragazzina ebrea famosa in tutto il mondo per il suo diario e morta in un campo di concentramento.
Nell’udire quest’ennesimo insulto, infatti, come riportato da Repubblica, sembra che le urla del pubblico ministero abbiano fatto tremare anche i muri della procura a piazzale Clodio: "Cosa? Ma lei scherza?!" avrebbe tuonato imbestialito. Purtroppo no, sembra proprio che i supporters indagati, nonostante la scarsa credibilità di queste loro pittoresche e ancora una volta vergognose argomentazioni, non siano affatto scherzando: il repertorio difensivo di 6 dei 14 tifosi, indagati per istigazione all'odio razziale, sarebbe proprio questo.
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