Categorie: Cronaca

Aereo caduto, l’Aeronautica piange Paolo Caruso e Gino Fischione

Erano a bordo di un ultraleggero, come tante altre volte avevano fatto nella loro vita, segnata dalla passione per il volo, tanto da intraprendere una brillante carriera nell'Aeronautica Militare. Ma ieri, questa passione si è rivelata fatale per due piloti veterani. Il Tenente Colonnello Paolo Caruso e il Generale Gino Fischione si sono schiantati nelle prime ore del pomeriggio di ieri nelle campagne tra Aprilia e Lanuvio. L'ultraleggero è precipitato in una piantagione di kiwi, un impatto che non ha lasciato scampo ai due uomini. L'intervento dei sanitari del 118 e dei Vigili del Fuoco si è rivelato inutile. Sul posto sono giunti anche i Carabinieri, che dovranno indagare sulle cause di questa tragedia.

In serata si è appreso il nome delle vittime. Il Tenente Colonnello Paolo Caruso era nato l'1 gennaio 1952 ed era originario della provincia di Catania, nel comune di Misterbianco. Da tanti anni viveva a Roma. Come detto, la sua carriera era stata di tutto rispetto: dopo essersi diplomato all' Istituto Tecinico Aeronautico A.Ferrarin nel 1972 ha partecipato a molte missioni di soccorso, che gli sono valse molte onorificenze.  Emblematico il saluto di un suo amico su Facebook: Addio Comandante. Virtude Siderum Tenus!".

Gino Fischione aveva 65 anni ed era nato a L'Aquila. Anche lui aveva una forte passione per il volo, essendo un Generale dell'Aeronautica in pensione che aveva pilotato per una vita caccia ed elicotteri. Molti i messaggi di commiato sul suo profilo Facebook, dove l'immagine di copertina lo vede raffigurato insieme a Papa Giovanni Paolo II.

"Ciao Gino – scrive Stefano – mi mancherà quel tuo sorriso sornione, i tuoi racconti, i tuoi inviti, mi mancherai tu, mancherai a tanti di noi, ma mi porterò dentro ogni istante passato insieme. Un onore per me aver volato insieme, un privilegio la tua Amicizia, un esempio la tua passione per il volo, come quella di un bambino e il tuo messaggio dell'altro giorno mi fa ancora una volta pensare che quello che facciamo è ciò che ci piace fare e che faremo per sempre, anche quando la vita ci fa sgambetti come questo.Da quel capotavola che fu di mio padre il mio auspicio è di infiniti cieli blu per te, Amico mio". Semplice ma essenziale il messaggio di Giovanni: "Ho avuto l'onore ed il piacere di volare con te, ricorderò il tuo semplice sorriso. Grazie Colonnello". Leggendo i commenti e apprendendo il loro percorso all'interno dell'Aeronautica si può intuire che saranno in molti a ringraziare i due veterani per la loro dedizione e il loro attaccamento a quella che, prima di essere una professione, era una vera e propria vocazione.

Redazione

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