Alberto Bagnai, economista anti euro:”Ha fallito, smantelliamolo”

Secondo l’economista le aziende italiane sono soffocate dal cambio dell’euro. Stoccata a Renzi:”Solo chiacchiere”

Alberto Bagnai, l'economista anti-euro "populista e di sinistra", come ama definirsi,  continua a picchiare duro sulla politica economica europea e sul semestre italiano di presidenza della Ue.

Alla trasmissione "Un Giorno Speciale" condotta da Francesco Vergovich su Radio Radio, Bagnai ha sminuito l'importanza di questo periodo per il nostro paese: "E' da 1 anno – ha dichiarato – che i nostri governanti continuano a sottolineare che il semestre europeo sarà l'occasione per l'Italia di far sentire la propria voce e faccio fatica a comprendere tutto questo. A parte che i benefici della presidenza sono irrisori, visto che il paese che presiede può decidere solo alcuni ordini del giorno e portare all'attenzione determinati temi. Poi, che il fatto che ci debba essere un preciso momento in cui l'Italia ha la possibilità di far sentire la propria voce vuol dire che qualcosa che non va. Siamo il terzo paese produttore in Europa e il maggiore concorrente europeo della Germania suo mercati internazionali: perché bisogna aspettare il semestre di presidenza per far valere le nostre istanze?".

Bagnai si è dichiarato molto pessimista sul rilancio economico dell'Italia: "Da 3 anni ci viene detto che la ripresa è a portata di mano ma le stime di crescita italiane sono state riviste al ribasso. A mio avviso, nel 2014 la crescita sarà nulla, nemmeno lo 0,4% preventivato (dopo lo 0,8% di partenza)".

 "Ciò significa – avverte l'economista – che il governo dovrà mettere nuove tasse e invece di varare misure che favoriscono la crescita, continuerà a togliere soldi dalle nostre tasche. Il nodo del problema è che aziende italiane sono schiacciate dal cambio dell'euro che è troppo alto, anche rispetto a chi sta vicino a noi, come ad esempio la Germania. Se questa nazione avesse una moneta propria, questa sarebbe più forte dell'euro, mentre se l'Italia avesse una propria valuta, essa sarebbe invece più debole. Molti economisti, ora, la pensano come me e si sono ricreduti: penso ad esempio a Luigi Zingales e Guido Tabellini".

"Alla luce di tutto questo – attacca Bagnai – bisogna ammettere che sistema monetario europeo ha fallito e occorre mettersi d'accordo su come smantellarlo deliberatamente. Il resto è solo fuffa e a tal proposito penso a Matteo Renzi: è una persona in grado di dire il nulla con un'enorme quantità giri di parole: in vita mia non avevo mai conosciuto uno così.  Al di là di quello che pensano i compagni di partito, il suo atteggiamento in Europa ci danneggerà".

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