Un uomo e un intellettuale eclettico, sfaccettato, contraddittorio, proiettato in un tempo che non era il suo, che ha letto i segnali di cambiamenti che si sarebbero palesati negli anni seguenti.
Il 5 marzo 1922 nasceva Pier Paolo Pasolini. A novantacinque anni di distanza Massimo Mirani lo ricorda con un testo che ha alle spalle tantissimi applausi e tante repliche: “Non per vantarmi ma avevo capito tutto… un uomo avanti”.
Il 5 marzo alle ore 18.00 e alle ore 21.00 all'Ar.ma Teatro si racconta dell'uomo sul quale si sono scritte pagine di critiche ed elogi, amato e odiato, seguito ed isolato. Cosa aggiungere, quindi, dopo quasi quarant’anni dalla sua morte, ancora oggi avvolta da una nebbia di misteri?
Massimo Mirani e Daria Veronese con questo nuovo allestimento danno una loro visione raccontandolo come, forse, i suoi contemporanei lo vedevano, alternando il piano soggettivo e quello oggettivo. Un monologo interpretato da Massimo Mirani, arricchito da musiche, video e personaggi che cercano di illustrarlo in maniera diversa rispetto a chi lo ha conosciuto in quegli anni.
“Pasolini ha lasciato opere poetiche struggenti, ma anche scandalose e complesse e che ha evidenziato ed accentuato la propria ribellione verso una società che negava alcuni dei più importanti bisogni dell'essere umano” spiega Daria Veronese regista dello spettacolo.
AR.MA TEATRO via Ruggero di Lauria 22 Roma, domenica 5 marzo ore 18.00 e ore 21.00
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