All’Unisan di Roma truffa e maltrattamenti ai ragazzi disabili

Dopo anni di denunce da parte dei genitori di ragazzi disabili, i responsabili della Unisan sono stati arrestati

Finalmente la musica sta cambiando, come ripete il Matteo nazionale. Dopo anni di denunce e appelli da parte dei genitori di ragazzi disabili, dopo le telecamere di Report che hanno documentato sin dal 2010 l’abbandono nei centri gestiti dalla cooperativa Unisan, dopo scioperi, manifestazioni e disperazione, finalmente il conto è arrivato. I responsabili della Unisan, cooperativa gestita dalla famiglia Capurso/Varrone, (marito, moglie, figlia, cugini, fratelli…) sono stati filmati, intercettati, seguiti e sottoposti ad arresti domiciliari per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frode nelle pubbliche forniture, truffa ai danni dello Stato, sequestro di persona e maltrattamenti, esercizio abusivo di professione, falso in atto pubblico, rivelazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio.

Applicata anche una misura interdittiva di sospensione dai Pubblici Uffici a carico di un dirigente della ASL RMF. Sequestrati lingotti d’oro, contante per 1,5 milioni di euro, società immobiliari. Non sembra una cosa da poco, visto che questi galantuomini si occupano di persone problematiche, disabili, anziani, sui quali si sono arricchiti senza scrupoli. La cooperativa Unisan si occupa, infatti, della gestione di strutture accreditate dalla Regione Lazio per la “cura e la riabilitazione” di soggetti disabili, nonché di anziani problematici. Approfittando del silenzio dato dalla patologia degli utenti e, soprattutto, di connivenze con le strutture pubbliche che dovevano controllarne l’operato, hanno ridotto questi centri a lager o, nel migliore dei casi, a parcheggi umani.

I genitori, riuniti in Comitati, hanno sempre denunciato la situazione e adesso che è venuta fuori questa triste realtà, chiedono un incontro con il commissario della Sanità Regionale, il Presidente Zingaretti, affinchè, in base anche al diritto della scelta di cura per i loro figli, la Unisan venga sollevata dalla gestione dei Centri, che questi vengano affidati, anche momentaneamente, ad un commissario, in attesa di individuare, in concerto fra Regione Lazio e Comitati dei genitori, un nuovo soggetto che si prenda carico della gestione di tutti i Centri Unisan.

La Regione, nonostante l’urgenza data dalla delicata situazione, continua a non rispondere, noncurante dell’ulteriore caos all’interno dei Centri dove nessuno si prende responsabilità e sia i lavoratori, sia le ditte di catering e delle pulizie non hanno più referenti. E continuano a pagare i disabili e le loro famiglie sempre più soli ed abbandonati…. Matteo dove sei?

*Comitato genitori utenti via Sbricoli, sede di un centro sperimentale sull'autismo.

Lascia un commento