Cronaca

Ama. CGIL: 225mila euro anno a Capo personale, guadagna più del Dg e senza selezione pubblica

Duecentoventicinquemila euro l’anno. A un passo dal tetto massimo (240mila euro circa) previsto dalla legge per i dirigenti della Pubblica amministrazione. Per un totale potenziale di circa 550mila euro fino al 2025. Tanto costa e potrebbe costare ad Ama Antonio Migliardi, il nuovo direttore del personale preso “in prestito” da Invitalia e in carica dal 3 ottobre.

Compenso più alto di tutti i dirigenti Ama

Uno stipendio monstre per una società che al momento, si vocifera nei corridoi di via Calderon de la Barca, rischia di chiudere il bilancio con un passivo tra i 5 e i 6 milioni di euro. Certamente il compenso più alto di tutti i dirigenti della municipalizzata, superiore addirittura a quello del direttore generale, Andrea Bossola (170mila euro), che con l’ordine di servizio del 3 ottobre scorso gli ha affidato la responsabilità della Direzione Organizzazione e Risorse Umane di Ama con le conseguenti deleghe operative.

Arrivo di Migliardi in Ama frutto di un accordo tra Ama e Invitalia

L’arrivo di Migliardi non è stato il frutto di una selezione pubblica ma di un accordo per l’assegnazione temporanea di personale tra Ama e Invitalia, società da cui proviene anche Daniele Pace, dalla scorsa estate nuovo presidente dell’azienda dei rifiuti capitolina.

Questo accordo, a sua volta, è conseguenza di un protocollo di intesa stipulato lo scorso 26 settembre da Invitalia e Ama che, nell’ambito della cooperazione su alcune materie (tra cui progetti per orientare meglio gli interventi strategici nell’ottica della sostenibilità ambientale, sviluppare la trasformazione organizzativa e informativa, favorire l’uso estensivo della centrale di committenza Invitalia), prevedeva “anche l’assegnazione temporanea di personale qualificato”.

In questo contesto da una parte Invitalia aveva manifestato il suo “interesse” a “procedere all’assegnazione temporanea presso Ama di professionalità specificatamente qualificate in ambito organizzazione e risorse umane”, come si legge nell’accordo visionato dall’agenzia Dire, individuando la figura di Antonio Migliardi; dall’altra “sussiste – si legge ancora nell’accordo – un interesse concorrente di Ama ad acquisire la disponibilità di tale specifica professionalità”.

Sulla base di questo “il dott. Migliardi viene assegnato presso gli uffici di Ama per orientare la propria collaborazione professionale, nei termini definiti dal suo progetto contrattuale nell’ambito del processo di trasformazione organizzativa del lavoro e dei processi richiesto dal protocollo sottoscritto tra le parti”.

L’assegnazione di Migliardi da Invitalia ad Ama “ha decorrenza dall’1 ottobre 2022 e terminerà il 30 giugno 2025″, tuttavia le due società “a partire dall’1 ottobre 2023 potranno in qualunque momento comunicare la cessazione della presente assegnazione previa comunicazione scritta da effettuarsi con un preavviso minimo di 90 giorni”.

Il costo del dirigente “a tempo” è tutto a carico della municipalizzata, che sostanzialmente subentra a Invitalia nell’erogazione dello stipendio che percepiva nell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di proprietà del Ministero dell’Economia.

“Gli oneri diretti e indiretti per i compensi maturati dal dott. Migliardi durante il periodo di assegnazione sulla base del contratto allegato al presente accordo, sostenuti da Invitalia – conclude il testo dell’accordo Invitalia-Ama – saranno rimborsati mensilmente da Ama nella misura corrispondente: alla quota mensile del trattamento annuo lordo di 225mila euro, inclusi i contributi previdenziali e assistenziali nei limiti delle attuali previsioni normative e oltre gli oneri fiscali secondo le previsioni di legge; agli ulteriori oneri comunque dovuti, anche a titolo di rimborso spese, sulla base delle attività professionali svolte presso Ama, previa presentazione di fattura con allegato prospetto di quantificazione mensile”.

“Entrato senza selezione pubblica, gli sono state affidate deleghe operative”

Insomma, lo stipendio più alto in Ama viene riconosciuto a un capo del personale a tempo, entrato senza una selezione pubblica, al quale sono state affidate deleghe operative (ad esempio assunzioni, licenziamenti e progressioni di carriera) nonostante il suo ruolo di “collaborazione” e con un grande punto interrogativo rispetto al suo rapporto con Invitalia.

Infatti, scorrendo il sito dell’Agenzia, il nome di Migliardi non compare nella lista dei dirigenti. Sarà forse un consulente? Questo è uno degli interrogativi che si pone la Cgil di Roma e Lazio che, attraverso l’agenzia Dire, chiede a Roma Capitale di fare trasparenza sulla vicenda.

Di Cola: “Proseguono le assunzioni dei dirigenti”

“Mentre Ama non ha ancora un piano industriale, purtroppo neanche un piano assunzionale condiviso con le organizzazioni sindacali, si rincorrono voci di uan chiusura di bilancio in passivo e il servizio continua ad essere in difficoltà- ha spiegato il segretario Natale Di Cola– in azienda procedono le assunzioni dei dirigenti, che a luglio avevamo chiesto al Comune di stoppare in quanto erano altre le priorità della municipalizzata”.

In questi mesi “non abbiamo trovato traccia di procedure ad evidenza pubblica per la selezione di figure dirigienziali- ha proseguito Di Cola- In particolare sembrerebbe che il nuovo responsabile direzione organizzazione risorse umane non sia stato selezionato attraverso una procedura ad evidenza pubblica e che il suo compenso sia superiore a quello del direttore generale e vicino al tetto che lo stato fissa per i massimi vertici amministrativi statali”.

Di Cola ha poi sottolineato che “non possiamo riscontrare queste informazioni perchè nel sito dell’azienda il capo del personale non figura nella sezione trasparenza tra i dirigenti dell’azienda e Ama, caso isolato tra le partecipate di Roma capitale, non pubblica da tempo gli stipendi dei suoi dirigenti”.

Cgil: Roma Capitale convochi una seduta della commisione Trasparenza sulla vicenda

Da qui la richiesta a Roma Capitale: “Ci aspettiamo che il Comune faccia chiarezza sulle procedure di selezione con cui vengono reclutati i manager, auspichiamo che venga convocata una seduta della commissione Trasparenza su questa vicenda e che Ama metta in trasparenza i compensi dei suoi manager.

Non vorremmo ancora una volta, come avvenuto in passato, essere costretti a dover fare degli accessi agli atti per avere informazioni riguardanti l’organizzazione dell’azienda e doverci rivolgerci alla Corte dei Conti per verificare se le azioni messe in campo dalla azienda sono in linea con le norme”.

Andrea De Priamo, presidente uscente commissione Trasparenza

Il presidente uscente della commissione Trasparenza, il neo senatore di FdI Andrea De Priamo, ha attaccato: “Mentre Roma continua a essere sporca e la Giunta Gualtieri annaspa annunciando un piano industriale vago ed indeterminato, il management Ama ha la faccia tosta di assumere da Invitalia, peraltro società di provenienza del presidente di Ama, un responsabile del personale che percepirà ben 225mila euro annui, ovvero più di ogni altro dirigente apicale della stessa Ama. Incredibile! Gualtieri intervenga subito per bloccare questo inaccettabile provvedimento”.

L’attuale vicepresidente della commissione, Antonio De Santis, avrebbe i poteri per convocare la seduta. Quanto alla presidenza vacante, il posto spetta sempre a FdI e il successore di Andrea De Priamo dovrebbe essere Federico Rocca. (Mtr/ Dire) 

Redazione

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