Amatrice, lettera aperta al primo cittadino dall’ex sindaco Carlo Fedeli

“Trascorse poche settimane, si cominciò ad avvertire che Amatrice non era più al primo posto tra i pensieri della politica”

"Egregio Sindaco,
Ricorderà anche Lei che subito dopo il sisma del 24 agosto 2016 è iniziata la passerella di tante Autorità, venute da noi per esprimere vicinanza e solidarietà alla popolazione. Tutti, dal Presidente del Consiglio, ai Ministri, Sottosegretari, autorevoli rappresentanti dei partiti dichiararono: “Non vi lasceremo soli”. Queste assicurazioni, ripetute in successive occasioni, aprivano alla speranza il cuore di chi aveva perduto ogni cosa.

Di certo non lenivano in alcuna misura la disperazione ed il dolore per la scomparsa di tante persone. Erano comunque promesse solenni che non potevano (e non dovevano) essere disattese. Anche il Sindaco ne era convinto, vista anche la cordialità che aveva caratterizzato sin dal primo momento i rapporti con dette personalità e i calorosi saluti e le reciproche pacche sulle spalle ne erano conferma.

Era quindi nelle aspettative di tutta la popolazione l’avvio immediato dei primi, più urgenti interventi. I fatti hanno invece dimostrato che si è trattato di fiducia nelle istituzioni mal riposta. Trascorse poche settimane, infatti, si cominciò ad avvertire che le conseguenze degli eventi sismici e l’avvio delle fasi iniziali operative non erano più al primo posto tra i pensieri della politica (era in corso la campagna elettorale per il referendum); le figure apicali, di nomina governativa, deputate a gestire il post-sisma si rivelarono non all’altezza del compito e oltremodo impreparate a presidiare i vari fronti che via via si aprivano, quasi operassero per tentativi e senza un progetto che indicasse sia gli obiettivi che i tempi e le modalità di intervento.

Il Sindaco, impegnato al massimo, credo non potesse contare su validi aiuti all’interno dell’Amministrazione e questo spiega il perché sia in pratica saltata la struttura organizzativa dell’ente al punto che alcuni servizi essenziali non venivano e non vengono tutt’ora svolti.

Ancor oggi manca il servizio di PM e la figura del Segretario comunale.

Attenzione a distinguere l'emergenza dalla quotidianità perché confondere i due aspetti favorisce situazioni di comodo.

Ad esempio, il controllo di ciò che avviene in giro non può ritenersi emergenza tanto più quando -come avvenuto- sul territorio operavano centinaia di persone e, tra queste, numerosi vigili inviati ad Amatrice da Roma Capitale. Malgrado questo, corre voce che la distribuzione degli aiuti pervenuti in segno di solidarietà sarebbe avvenuta in assenza di controlli e che di tali beni sarebbe stata fatta razzia.

E che dire, poi, dell’ignavia di chi avrebbe dovuto mettere in sicurezza il patrimonio artistico, quale la Cattedrale di S.Francesco, proprietà del Comune, S.Agostino, S.Martino, l'Icona Passatora ed altre testimonianze storiche. Quasi tutte queste meraviglie stavano in piedi – anche se danneggiate – dopo la scossa di agosto ma nessuno (Comune, Sovrintendenza, Ministero dei Beni Culturali) si è fatto carico della questione. 

Solo a crollo avvenuto, a seguito delle scosse di ottobre 2016 e Gennaio 2017, si è provveduto a salvaguardare il quasi nulla che era rimasto. Discorso a parte per la Torre Civica, simbolo della nostra cittadina, testimonianza di un passato, che si poteva e si doveva proteggere a qualunque costo. Fortunatamente non ha subito danni irreparabili.

Altra questione riguarda il Cimitero del capoluogo, abbandonato ormai da molto tempo, a dimostrazione della approssimazione – se non incapacità – del competente ufficio comunale: mi chiedo se il Responsabile del Settore abbia mai constatato la situazione in cui la struttura versa e quali iniziative intenda mettere in atto per ripristinare la normalità. Sig.Sindaco, La prego intervenga se non altro per rispetto ai nostri defunti. Mi permetta infine di chiederle:

– Poiché il Suo predecessore, né Lei (che ha tenuto incontri solo con le Associazioni) avete, a quanto mi risulta, indetto riunioni con la popolazione; non ritiene utile convocarci per discutere con serenità e pacatezza delle diverse problematiche sul tappeto?

– Non ravvisa opportuno che la cittadinanza sia informata sul come si intenda utilizzare le somme ricevute in donazione?

– Non crede che le disastrose condizioni in cui versano le strade di acces­so ad Amatrice (SS. Picente e vecchia Salaria) richiedano interventi urgenti e mirati presso gli enti aventi competenza in materia, tesi al ripristino della normalità? E le strade comunali, che non invidiano quelle di Roma?

– Quando ritiene possa essere riattivata la raccolta differenziata e l'isola ecologica posta sulla Salaria vecchia? Nelle more è possibile almeno calendarizzare il servizio ritiro ingombranti?

– Ritiene non più differibile un'azione clamorosa di protesta che: veda la popolazione, Sindaco in testa, manifestare sotto i Palazzi che contano per l’abbandono in cui versa Amatrice, le promesse tradite, rivelatesi vere e proprie prese in giro nei confronti della popolazione?

– Infine, perché non contestare attraverso atti ufficiali la scadente qualità delle casette, la loro inidoneità alle rigide temperature invernali, l’imperizia di chi ha effettuato i lavori di realizzazione delle reti idriche e fognarie? Dovrebbe o avrebbe già dovuto farlo il Comune, a meno che anche Lei -ma non lo credo- "come uomo delle istituzioni" non voglia pregiudicarsi la carriera politica.

Sindaco Palombini, La vedo determinato e schierato a nostra difesa ed anche la posizione assunta recentemente in merito al PASS non può che essere condivisa unanimemente. Ho solo da esternare una piccola critica per quanto concerne il recente incontro con il Vice Ministro Crimi. Nulla posso dire per la mancata amplificazione della sala; stante che non mi è dato sapere chi avrebbe dovuto provvedere.

Censuro però, a nome di molti altri che lo hanno rilevato, il fatto che all'incontro non abbia partecipato nessuno degli Assessori o Consiglieri comunali. In altre circostanze meno impegnative, invece, chi presenziava in rappresentanza del Comune ha preso anche la parola. Scusi la franchezza. Buon lavoro, ing.Palombini e cordiali saluti". Così l'ex sindaco di Amatrice (2004 – 2009) Carlo Fedeli.

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