Angelo Miele, “sognatore e vincitore”, il ricordo di Claudio Tammetta

“Caro Angelo a ognuno è destinato un raggio di sole, e anche quando si nasconde tra le nuvole noi non ci stancheremo mai di guardare verso il cielo”

“Non ho mai visto uno amare così tanto la sua città” il pensiero espresso da Francesco Vergovich su Angelo Miele, già Sindaco di Valmontone, venuto a mancare all’età di 69 anni nella giornata di sabato 26 maggio. Per Claudio Tammetta, amico e compagno, non solo in politica, ma anche di vita, quello di Francesco “è stato il pensiero di tutti quelli che hanno conosciuto Angelo. Bastava ascoltarlo un po’ e questo suo grande amore si manifestava in tutta la sua bellezza”.

Il Vicesindaco della città casilina dell’amministrazione Miele, Claudio Tammetta ha espresso un ricordo di Angelo e ci ha raccontato alcuni aspetti particolari e ignoti ai più: “Nel discorso di insediamento nel 1997 iniziò l’intervento ringraziando affettuosamente tutti i concittadini e quanti, per motivi di studio, lavoro o di famiglia, erano fuori dalla città di Valmontone: Angelo era certo che in qualsiasi luogo essi si trovassero si dovevano sentire orgogliosi di appartenere alla nostra gloriosa città”.

 Visibilmente emozionato, non poteva essere altimenti, Tammetta ci ha raccontato di alcuni episodi inediti: “diceva il grande attore, comico ma serio, Charlie Chaplin: ‘mi piace camminare sotto la pioggia perché nessuno può vedere le mie lacrime’. Caro Angelo Claudio parla all’indirizzo dell’amicoNon pioveva il giorno in cui il Senatore Severino Lavagnini venne a trovarti in Comune per un saluto. Ti rintracciai e in breve tempo arrivasti. Il Senatore era ammalato da tempo di un male incurabile e gli dicesti: ‘sono a conoscenza dei tuoi problemi di salute, ti devi riguardare’. Lavagnini ti rispose: ‘sono venuto a salutarti, perché al di là delle differenti opinioni politiche è stato per me un onore conoscerti, stimarti e apprezzarti’. Vi siete scambiati un abbraccio e poi andò via. La mattina seguente alle 8 arrivò la notizia della sua morte”.

Non pioveva “caro Angelo, quando arrivò la notizia della scomparsa di Paolo Loreti, il primo imprenditore a cui hai dato fiducia per venire a investire nella nostra città. Hai garantito per il tuo ruolo istituzionale e per l’accoglienza dei cittadini, sulla bontà di quelle iniziative di carattere sociale. Con Paolo Loreti è doveroso ricordare, per la stima reciproca, il professor Ilardi, i cui semi di quella iniziativa ha prodotto la realizzazione della struttura sanitaria di eccellenza: la Valmontone Hospital”.

“Caro Angelo, non pioveva quando nel progetto ‘insieme a Betania, la Banca della farina per il pane della pace’ hai realizzato una pizzeria donata con atto internazionale alla casa di Lazzaro (Lazarus Home for girls, una casa che ospitava 50 bambine orfane). Che bella emozione hai provato il giorno dell’inaugurazione, una pizzeria che ancora oggi porta il nome della città di Valmontone”. Claudio Tammetta continua il racconto degli episodi inediti rivolgendosi all’amico: “Non pioveva caro Angelo quando insieme al caro Rino Maenza e alla conferenza delle città storiche del Mediterraneo, nel 2000, hai inaugurato il primo concerto per la vita e per la pace da te fortemente voluto, sia nella chiesa della natività a Betlemme, sia a Gerusalemme. Da quella data ogni anno si è svolto il concerto nel periodo natalizio. Per questa meritoria iniziativa hai ricevuto la cittadinanza onoraria della Santa Betlemme”.

L’ultimo ricordo, di gioia e tristezza, di cui ci ha parlato Tammetta è “l’incontro, nelle stanze del Palazzo Doria (‘il tuo amatissimo palazzo, che ti ha dato i natali nell’ottobre del 1948, in un momento tra i più difficili della storia post bellica della nostra città) per celebrare il centenario della nascita di Giorgio La Pira, dal tema: ‘la famiglia sorgente di vita’. Voi cari famigliari – Tammetta si rivolge alla moglie e ai figli di Angelo – siete stati la fonte, la sorgente in un angolo del cuore di Angelo, di cui lui era custode ma a cui ha sempre fatto riferimento per sorseggiare, per se e per la vostra famiglia nei momenti e nelle prove più impegnative che la vita ci ha chiesto di affrontare”.

“Quanto è bello essere così. Proviamoci tutti. Caro Angelo a ognuno è destinato un raggio di sole, e anche quando si nasconde tra le nuvole noi non ci stancheremo mai di guardare verso il cielo”.

Angelo Miele: “un vincitore e un sognatore che non ha mai smesso di sognare”.               

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