Anzio, anno nuovo ma incuria vecchia

Anzio, amministrazione semi ferma e la struttura sanitaria di Villa Albani è assediata da rovi, canneti, sterpaglie con chiare conseguenze igienico sanitarie negative.

Nuovo anno per tutti e per la nuova amministrazione di Anzio, benché non sia più così nuova, che si appresta tra ostacoli, polemiche, difficoltà e immobilismo ad affrontare un nuovo anno amministrativo con novità programmate ma ben lungi dall’essere realizzate e obiettivi lontani dal loro raggiungimento, ma si sa che l’entusiasmo è un ottimo carburante se si vuole garantire al proprio elettorato ciò che si è promesso tentando di rendere concrete promesse che, al momento, sembrano essere solo fumo elettorale pronto ad essere spazzato via dal primo vento della concretezza.

Pier Paolo Pasolini, d’altra parte, sosteneva che “il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia”, una affermazione che faceva eco all’idea che Pasternak aveva della politica "non mi dice niente. Non amo le persone che sono insensibili alla verità”, così Anzio si avvia verso un arduo e poco probabile percorso costruttivo nel 2019 che potrebbe essere costituito da piccole ma importanti cose come ad esempio liberare Villa Albani, struttura sanitaria dell’ASL Roma 6 ex Roma H, da sterpaglie, rovi, canneti che sono inevitabile ricettacolo di animali e spazzatura con un chiaro impatto negativo, dal punto di vista igienico sanitario, per la struttura che da un lato ospita pazienti in lungodegenza e dall’altro una struttura territoriale destinata, tra l’altro, ad accogliere il centro vaccinazioni per bambini oltre ad altri servizi medico-specialistici; è immaginabile, pertanto, l’impatto deleterio dell’incuria in cui è lasciata tutta l’area circostante la struttura sanitaria secondo polo sanitario di importanza per la città di Anzio dopo il presidio ospedaliero.

parcheggio Anzio villa albani

È, pertanto, il caso di dire anno nuovo e incuria vecchia ma non è una novità considerando che la popolazione è sempre alla ricerca di una nuova compagine amministrativa che dia risposte chiare e certe alle proprie esigenze mancando, elezione dopo elezione, di centrare ogni volta l’obiettivo; non c’è da meravigliarsi, quindi, se già Octavio Paz, poeta e scrittore messicano e premio Nobel per la letteratura, riferendosi alla politica nel secolo scorso sosteneva che “nessun popolo crede nel suo governo. Tutt'al più, la gente è rassegnata”.

Purtroppo, a quanto pare, il sindaco De Angelis appare essere molto più occupato a difendersi dalle obiezioni dell’opposizione e a rispondere, in un botta e risposta continuo, agli attacchi della minoranza come se il suo equilibrio politico fosse precario e poco solido piuttosto che offrire alla popolazione risultati tangibili del suo operato amministrativo. L’atmosfera più volte creatasi nell’assemblea cittadina richiama alla memoria il governo venezuelano del presidente Chavez, antecedente a quello di Maduro, ma Anzio non è Caracas e l’Italia non è il Venezuela eppure sembra strano ma all’epoca di Chavez le strade di Caracas, una delle città a più alto tasso di criminalità del mondo, erano curate in modo ineccepibile meravigliando per quanta attenzione ci fosse nella manutenzione della metropoli.

Forse nella gestione della cosa pubblica è necessaria un presa di coscienza personale scevra da protagonismo, egocentrismo, arroganza, che dia spazio a quella verità e onestà intellettuale alla quale si riferivano Pasolini e Pasternak, ma forse è chiedere troppo se è vero che “la politica è l'unica professione senza una specifica formazione. I risultati sono di conseguenza” come sosteneva il cardinale Martini.

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