Anzio, comune: spese evitabili e servizi gratuiti ignorati

L’amministrazione De Angelis ancora al centro dell’attenzione per spese evitabili e per l’indifferenza verso servizi di pubblica utilità pur se a costo zero

L’amministrazione comunale di Anzio non sembra brillare per oculatezza nelle spese e nella gestione dei conti soprattutto in un periodo in cui si ritorna a parlare, se mai ne fosse cessata la trattazione, di austerity e se a parlarne è il capo dello Stato forse l’argomento assume una connotazione più ufficiale caso mai ce ne fosse bisogno.

Sicuramente, nell’ambito della pubblica amministrazione, a farne le spese sono principalmente i comuni che vedono ridotti continuamente i fondi a loro disposizione tanto da mettere in crisi servizi essenziali che una società civile dovrebbe garantire in modo scontato; eppure ad Anzio un particolare lascia riflettere, quello delle spese evitabili e dei servizi di pubblica utilità, a costo zero, che la giunta De Angelis ignora come se si trattasse di una delle tante manifestazioni che, in fondo, per l’ente rappresentano solo costi senza un effettivo e reale ritorno né in termini di immagine né dal punto di vista turistico.

D’altra parte le iniziative volte ad un incremento delle presenze sono state sinora il frutto dello sforzo di commercianti e operatori che attraverso un investimento in termini di risorse lavorative, temporali ed economiche sono riusciti a mettere in moto eventi che hanno avuto un ottimo riscontro e una immediata e positiva risposta da parte di tutti coloro che hanno partecipato animando le strade della cittadina. Nonostante ciò il sindaco in primis sembra essere sordo ed indifferente a servizi che potrebbero garantire un apporto prezioso nei confronti di categorie protette tra le quali anziani e disabili; d’altra parte numerose e reiterate richieste, passate per i canali ufficiali del comune, da parte di associazioni che svolgono da anni questi servizi sono cadute nel vuoto, quasi a dimostrazione dell’assoluta indifferenza da parte del sindaco e della sua compagine amministrativa nei confronti di tutto ciò che potrebbe veramente arricchire il territorio a costo zero e a dispetto di problemi finanziari dell’ente e di conseguenti tagli.

Si sa che oggi incontrare, lungo il cammino che passa per gli enti pubblici, rappresentanti delle istituzioni illuminati è sempre più difficile ancor più se si considera che non siamo in Emilia Romagna o in Toscana, regioni in cui l’efficienza e l’attenzione per il welfare sono il riflesso di una mentalità aperta, lungimirante e votata al rispetto e alla tutela degli anziani e dei diversamente abili; ma, appunto, parliamo di altre realtà territoriali in cui anche il più piccolo villaggio ha la sua associazione che, con ambulanze e automezzi attrezzati, garantisce sicurezza e aiuto a chi ne ha bisogno.

Ad Anzio, invece, si preferisce spendere denaro pubblico e pagare per avere un servizio occasionale e, per questo motivo, privo di qualsivoglia continuità che garantisca quella efficacia di cui si ha concretamente e quotidianamente bisogno pur nella indifferenza generale. E la minoranza? C’è un romanzo di Cronin dal titolo “E le stelle stanno a guardare”; peccato che parli di  un minatore e di suo figlio che studia per poter migliorare le condizioni dei lavoratori, di un minatore che diviene un uomo d'affari, quindi di personaggi in movimento che vanno verso un miglioramento costante; solo le stelle restano immobili a guardare.

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