Anzio, De Angelis smentito da Striscia la Notizia

Il sindaco di Anzio afferma l’attenzione dell’amministrazione per il patrimonio storico e archeologico ma il servizio di Striscia la Notizia sembra smentirlo in modo pieno

“L’immagine a questa Città la sta dando il Comune di Anzio con eventi culturali, artistici e di grande spessore internazionale come le cittadinanze onorarie a Roger Waters e Carlo Verdone. L’immagine sono le Bandiere Blu, le Bandiere Verdi, l’Ufficio Turismo, le spiagge, il patrimonio storico ed archeologico del quale, proprio questa mattina, abbiamo parlato, nell’emozionante conferenza del Museo, insieme alla Sovrintendenza Archeologica ed ai Carabinieri che hanno recuperato, per la collettività, opere d’arte di inestimabile valore”.

Questa è la dichiarazione che il sindaco di Anzio De Angelis avrebbe rilasciato ad un giornale locale in merito alla situazione della cittadina; una dichiarazione sorta in seguito alla polemica relativa alla inaugurazione dei nuovi locali del parrucchiere Federico fashion style e alla conseguente polemica sulla quale sorvoliamo ma, soprattutto, una dichiarazione che lascia perplessi nel momento in cui, da un servizio di Striscia la Notizia, emerge in modo evidente, sebbene in maniera solo parziale, la situazione in cui versa il patrimonio storico, artistico e archeologico della città neroniana, una stuazione diametralmente opposta a quella della quale parla De Angelis.

Una situazione di degrado e di abbandono segno di evidente noncuranza da parte delle autorità e degli organi preposti alla tutela del patrimonio stesso tra i quali, in primis, il comune. Non sembra, infatti, che il sindaco nella porzione temporale del mandato sinora ricoperto abbia dato segno di sensibilità e di attenzione oltre che di vero attaccamento a ciò che di più prezioso Anzio ancora possiede; i resti di duemila anni di storia, le vestigia di ville e complessi abitati da numerosi imperatori romani che avevano eletto la cittadina come loro residenza vacanziera; un luogo le cui origini risalgono a ben prima della nascita di Roma, capitale dei Volsci, tra i nemici di Roma più indomiti; un territorio che dei suoi reperti e resti dovrebbe fare la principale fonte di ricchezza economica, culturale e turistica ma che sembra rifiutare ogni idea di salvaguardia e mantenimento.

Striscia la Notizia sembra smentire, in maniera evidente, quanto il sindaco anziate ha proferito cercando di dimostrare quanto l’amministrazione comunale sia attenta; ma si sa, verba volant mentre i fatti restano sotto gli occhi di tutti a partire dallo stato del museo civico, dall’aspetto decadente e dalla sala annerita, dai reperti accatastati e ammucchiati nelle vetrine, senza alcuna indicazione e descrizione, agli spazi inutilizzati e praticamente vuoti mentre resti e reperti, non solo antichi ma anche moderni restano all’aperto esposti all’aggressione degli agenti atmosferici.

Forse nello Zibaldone aveva ragione Leopardi nel sostenere che: “la storia dell’uomo non presenta altro che un passaggio continuo da un grado di civiltà ad un altro, poi all’eccesso di civiltà, e finalmente alla barbarie, e poi da capo”; forse stiamo assistendo ad un’era di barbarie se lasciamo in uno stato di abbandono quelle “reliquie” del nostro importante passato che altri popoli vorrebbero per poterne preservare ogni granello di sabbia.

Cicerone, che ben conosceva Anzio e il suo territorio avendo lì casa, nella sua opera De Oratore sosteneva che “La storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi” ; amministrare non è per tutti così come non tutti sanno di cultura benchè sia auspicabile il contrario; è giusto, invece, che chiunque studi il passato per poter prevedere il futuro come affermava Confucio; e la preservazione della storia e dei suoi resti è il primo passo per poterlo fare.

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