Arresto Battisti: l’Italia è divisa, anche sull’arresto di un criminale

Da decenni l’Italia aspettava il ritorno in Patria dell’ergastolano, che oggi arriva tra le polemiche

L'aria era cambiata per Cesare Battisti, che viveva in Brasile dal 2004, dopo essere stato a lungo in Francia, beneficiando delle politiche contro l'estradizione, che dai primi anni '80 furono messe in atto dall'allora presidente Mitterand. Un beneficio riservato ai condannati per reati di ispirazione politica e così anche Battisti, come accadde per altri italiani condannati per reati politici, riuscì a rifarsi una vita a Parigi diventando anche autore di romanzi noir. Veniamo all'oggi. L'arresto in Bolivia dell'ex terrorista mette fine a una vicenda che sembrava irrisolvibile ma invece di produrre la pacificazione degli animi e delle parti, i familiari delle vittime che finalmente vedono concluso il corso della Giustizia hanno dato il via a una serie di dichiarazioni discutibilissime. Innanzitutto ogni volta che si riapre un fatto luttuoso i toni dovrebbero tener conto del rispetto delle parti più coinvolte. E' come al solito la politica a dare gli esempi peggiori. Cesare Battisti estradato in Italia sarebbe un regalo di Jair Bolsonaro, secondo le dichiarazioni del figlio del Presidente brasiliano; il nostro Ministro dell'Interno Salvini, radioso, afferma che Battisti marcirà in galera fino al termine dei suoi giorni, quando sappiamo che la Legge italiana, dopo 10 anni di carcere, potrebbe concedere dei permessi premio per buona condotta e poi da un Ministro ti aspetti che parli in un altro modo, sospinto solo dal rispetto della Legge e dall'obirettivo di tutelare l'ordine pubblico. Ma ormai non è più il tempo del senso del ruolo e della misura. Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, ha scritto che è un bene aver arrestato un criminale ma a patto che Salvini mostri lo stesso rigore nel reprimere chi aggredisce i giornalisti durante una manifestazione di piazza. Il senso della misura, il senso del ruolo che si ricopre… In Italia si resta sempre divisi, purtroppo pare che nulla riesca a far convergere le opinioni, almeno di chi ha un ruolo pubblico, a valutare con equilibrio fatti così inoppugnabili. La nostra Politica e probabilmente la deriva non è solo nazionale, non sfugge all'essere di parte, sempre e comunque, anche di fronte al rischio di fare una pessima figura, come nel caso di Zingaretti.

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