Categorie: Politica

Arsenico a Bolsena

In riferimento all’articolo redatto dalla minoranza, e pubblicato su alcuni organi di informazione, il sindaco di Bolsena Paolo Dottarelli tiene a precisare quanto segue:

“Basterebbe che i rappresentanti di minoranza del Comune di Bolsena senza scrivere comunicati stampa e raccogliere firme con il solo obiettivo di diffondere allarmismo sulla questione arsenico – afferma il sindaco – frequentassero di più gli uffici comunali e partecipassero alla vita amministrativa, in modo da evitare affermazioni inesatte”.

A giorni verranno installate altre fontanelle e sarà possibile la distribuzione di acqua gratuita in due diversi punti: in largo Mazziotti e nel quartiere Castello; oltre ad altre due fontane nel quartiere Acqua della Croce alimentate dall’acquedotto di Turona dove i parametri sono entro i limiti previsti dalla legge.
“Tra l’altro – prosegue il sindaco Dottarelli – questa comunicazione era stata diffusa, chiaramente, nel consiglio comunale oltre a una battente divulgazione informativa a tutta la comunità sui rischi e le procedure da intraprendere per fronteggiare l’emergenza. Relativamente alla risoluzione definitiva del problema si sta aspettando, insieme ad altri 35 comuni della provincia, l’aggiudicazione della gara prevista per fine febbraio dalla Regione Lazio per il montaggio dei dearsenificatori”.

Nessun gioco dello scaricabarile. Accuse insulse, non supportate da logica e giusta causa. “Su questo annoso problema – prosegue il sindaco di Bolsena, Paolo Dottarelli – non abbiamo mai fatto strumentalizzazioni politiche. L’emergenza arsenico è un problema sociale che interessa, trasversalmente, tutte le forze politiche coinvolte, dal momento che la scadenza della deroga si conosceva dal 2001; non ci resta che ricordare ai rappresentanti di Sel e Pd che dalle poltrone, per ben 6 anni, sono passati Badaloni, Marrazzo, Mazzoli, Piazzai e Parroncini”.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra.

“Quando si vogliono delegare le responsabilità sulle amministrazioni comunali, sia di destra, che di sinistra – conclude il primo cittadino – non vogliamo esserci; si tratta semplicemente di un’ inutile, quanto sterile, provocazione. Questa problematica, sia per problemi economici che gestionali, non poteva essere affrontata dai singoli comuni”.

Redazione

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