Artena, demolizioni via Pomario: cittadini divisi su intervento sindaco

Gli artenesi ne parlano su Facebook. “Giusto tutelare una famiglia” “Se le regole valgono solo per alcuni qualcosa non funziona”

Come prevedibile la comunità artenese è divisa sull'iniziativa del sindaco Felicetto Angelini, intervenuto in prima persona per sospendere lo sgombero previsto per lo scorso 21 marzo, come dispone la sentenza del Tribunale di Velletri.  Alcuni cittadini hanno lodato l'impegno in prima persona di Felicetto Angelini, convinti che l'evitare di lasciare per strada una famiglia sia un'esigenza che travalica anche il rispetto delle sentenze. Altri non sono di questo avviso: un sindaco – secondo loro – deve garantire a priori che la legge venga applicata e, soprattutto, se le case sono abusive, esse devono essere demolite.

Su Facebook si è aperta una discussione a riguardo, dai toni anche piuttosto accesi. In questo articolo riportiamo i commenti più significativi. "Sarò anche cattivo – ha scritto Antonio –  ma a me quando ho sbagliato nessuno ha mai fatto sconti. Perciò, a mio modo di vedere, queste famiglie sono degli evasori e dato che non pagano le tasse, come tutti noi, io avrei proceduto alla demolizione". Gli risponde Nicoletta: "E tu che ne sai che non pagano le tasse? Per tua informazione la casa dei miei genitori è stata sanata nel lontano 1986! Quindi le tasse le paghiamo eccome! Se non sapete le cose evitate di sparare a zero sulle persone! Non fate di tutta l'erba un fascio perché ognuno ha la sua storia!".

La discussione prosegue: "Mi riferivo alle case abusive e non a quelle in regola. In ogni caso, se mi fossi trovato in una situazione del genere non avrei protestato, in quanto consapevole di essere nel torto". "Quindi – ancora Nicoletta – ti saresti fatto demolire la casa senza opporre resistenza? Ma per favore!". "Io non avrei nemmeno costruito – chiude Antonio – e voglio far notare che in passato ho avuto situazioni di difficoltà e nessuno ha avuto riguardo per me e per la mia famiglia".

Come si evince da questo scambio di opinioni la contrapposizione è piuttosto netta. Ne sono un esempio le posizioni diametralmente opposte di Enrico e Katiuscia. "Approvo in pieno – sostiene il primo –  la posizione che ha preso il nostro sindaco, spero che tutto si risolva per il meglio per la famiglia in questione e per tutte quelle persone che in futuro dovranno affrontare una situazione analoga. E ad Artena sono davvero tante". "Se in un posto le regole valgono solo per alcuni – è invece il punto di vista della seconda – qualcosa non funziona. Si chiama iniquità: tutte le scuse e giustificazioni accampate, restano quello che sono, ovvero scuse".

Alcuni pongono l'accento sull'aspetto della sicurezza: "Le scosse di terremoto di questi mesi – avverte Roberto – devono insegnarci qualcosa, o almeno dovrebbe farlo. Speriamo di non dover piangere mai tragedie simili. Non esiste edilizia spontanea, semmai abusiva. Che può essere sanata nei dovuti modi,(ci sono state decine di sanatorie) se un progetto dimostra che sono case costruite secondo le regole".

Altri auspicano che l'intervento di Angelini non rappresenti un'iniziativa isolata: "Adesso il sindaco – si augura – Santina – si deve schierare con tutte le famiglie che hanno lo stesso problema delle: non facciamo figli e figliastri, mi raccomando signor sindaco". Sulla stessa lunghezza d'onda Marta: "Se facciamo un sondaggio tutte le case sono abusive, anche quelle dove passa il piano regolatore. Se si costruisce abusivo non vuol dire che non si vuol pagare le tasse. Piena solidarietà per la famiglia e complimenti al sindaco che adesso potrebbe aiutare tutti". Assuntina richiama l'attenzione sulla responsabilità che si è assunta il sindaco Angelini: "Buona idea lanciare un messaggio, perché si tratta di una situazione molto complessa e chi si trova a doverla affrontare rischia in prima persona". Angelo richiama tutti al realismo: " La posizione del sindaco, pur lodevole , non esclude assolutamente le demolizioni" .

Effettivamente su questa vicenda la parola fine è tutt'altro che scritta e la situazione è pienamente in divenire, essendoci – al di là di come la si pensa – una sentenza da applicare. Prendendo in prestito le parole utilizzate da Felicetto Angelini lo scorso 21 marzo alla trasmissione radiofonica di Francesco Vergovich i sindaci non possono fermare le demolizioni ma questo rischia di far esplodere nelle loro mani, metaforicamente parlando, una vera e propria "bomba sociale". Il problema riguarda non solo Artena, ma tante cittadine dei Castelli e sarà interessante verificare la risposta dei primi cittadini. Per esempio, è notizia di ieri che a Marino il Comune avrebbe chiesto di pagare l'affitto a una famiglia residente in una casa abusiva. L'impressione è che la partita sia solo cominciata.

 

 

 

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