Artena, Fabiana Sgroi incontra gli alunni della Serangeli

La campionessa italiana plurimedagliata d’Europa spiega la sua passione-sport e risponde alle domande dei ragazzi

Fabiana Sgroi trentenne nativa di Palermo ma residente a Castel Gandolfo, questa mattina ha incontrato alcune classi della scuola media Stefano Serangeli. Visita organizzata dal fiduciario Coni, Fabio Carosi, il quale ha presentato la campionessa italiana e ha spiegato ai studenti che l’incontro sarà relazionato da loro tramite un articolo. Il Coni visionerà e giudicherà i testi che gli saranno sottoposti per poi premiare i migliori.

Prima di spiegare la sua passione-sport, la Sgroi ha fatto visionare due videoclip ai giovanissimi studenti; filmati che hanno scaturito brividi, pelle d’oca e anche qualche lacrima. Nel video personale l’atleta ha inserito le immagini della gara per lei più importante, medaglia storica per la nostra nazione, bronzo nel K2 agli europee: “Ho scelto di mostrarvi proprio questa gara, tra le tante altre che ho fatto, perché mi ero prefissata di arrivare sul Podio Europeo. Avete visto anche delle scritte di incoraggiamento per tutte le fatiche affrontate per arrivare ai miei obbiettivi”.

Fabiana Sgroi, 49 titoli italiani, 4 medagli europee, 2 medaglie ai giochi del Mediterraneo e un quinto posto a una delle olimpiadi da lei disputate, ha poi risposto alle moltissime domande di studenti, professori e anche alle nostre. Il responso ha evidenziato la vita sportiva dell’atleta, partendo dal come è avvenuto l’avvicinamento allo sport, passando per le gioie e le sconfitte, arrivando alle emozioni olimpioniche: “Ho iniziato a praticare questo sport per gioco, perché erano venuti  a scuola dei dirigenti di una società di Canoa di Palermo, e da quel momento non ho mai rinunciato a qualche gare anche se c’erano delle questioni famigliari; però  voglio specificare che non sono state rinunce ma una scelte”.

Prima di congedare i ragazzi stilando autografi e concedersi ai selfie, la Sgroi ha consigliato ai ragazzi di fare sport, perché lo sport è anche amicizia.

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