Artena, il festival del Folklore genera contrasti

All’indomani dell’ottava edizione del Festival del Folklore nascono contrasti e incomprensioni tra sbandieratori

“Perché loro sì e noi no?” "Perché Artena preferisce valorizzare le proprie bellezze facendosi promuovere da altri"?  Questo più o meno il senso dei vari commenti apparsi sui social, all’indomani del Festival del Folklore tenutosi a Artena lo scorso 9 luglio, da parte del gruppo degli sbandieratori del Cardinale Scipione Borghese di Artena.

La polemica nasce sul perché sia stato permesso di esibirsi sul suolo artenese agli sbandieratori carpinetani e non al gruppo di Artena. Oggi è possibile dare una risposta a tale quesito, dopo aver a lungo discusso la questione con l’organizzatore dell’evento, Augusto Angelini.

Il motivo per cui si è scelto di far esibire solo il gruppo carpinetano, a discapito di quello artenese, sta nel fatto che tale manifestazione è possibile solo grazie al comune di Carpineto e al presidente degli sbandieratori carpinetani, Roberto Cacciotti, che da dieci anni organizzano a proprie spese degli scambi culturali con l’estero, al fine di promuovere la cultura e la tradizione dei nostri paesi.

Questa  manifestazione è “uno  scambio e non una gara”: non ci si esibisce per vincere un premio, né per dimostrare qualcosa a qualcuno, ma per lasciarsi a vicenda un ricordo indelebile delle proprie tradizioni. E poiché questa risulta essere un’iniziativa bellissima, che andrebbe promossa e seguita, ma che soprattutto è aperta a tutti coloro che vogliano contribuire a renderla ancora più interessante, sarebbe più che giusto se il gruppo degli sbandieratori di Artena decidesse di entrare in quest’orbita di scambio culturale per cominciare a promuovere se stessi e a valorizzare in prima persona Artena.

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