Artena, suicidio ristoratore: circolano le prime ipotesi

Pare che Massimo Coculo fosse convinto di avere la distrofia muscolare, ma sembra si trattasse solo di artrosi

In questi casi il condizionale è d'obbligo, data la delicatezza e i contorni poco chiari della vicenda. Tuttavia pare che Massimo Coculo, il ristoratore 39enne di Artena e agente della Polizia Penitenziaria suicidatosi due giorni fa, si sia tolto la vita perché convinto di avere una malattia inguaribile (forse una distrofia muscolare), che invece sembrava essere soltanto un'artosi. Ovviamente si tratta soltanto di ipotesi, mentre è cosa pressochè certa che Coculo abbia pianificato il suicidio nei minimi dettagli, decidendo di farla finita con la pistola di ordinanza nella propria camera da letto.

E' stata la moglie a compiere la macabra scoperta, tra le 19 e le 20 di mercoledì: la donna, si è recata al piano superiore della propria abitazione dato che il marito non le rispondeva e quando è entrata nella stanza ha trovato il corpo del consorte privo di vita. Dopo lo shock iniziale è stato lanciato l'allarme ai Carabinieri di Colleferro, che hanno raccolto i primi elementi utili ai fini delle indagini. Il cadavere di Coculo si trova attualmente all'ospedale romano di Tor Vergata, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Nonostante le prime ipotesi formulate resta il fatto che il suicidio di Massimo Coculo, che ha lasciato i cittadini di Artena sbigottiti e sconvolti, ha colto di sorpresa tutti dato che molti non avevano colto elementi che lasciassero presagire qualche malessere profondo. Tuttavia sulla pagina Facebook e sul profilo di Google + negli ultimi giorni erano comparsi dei post piuttosto malinconici, che letti ora lascerebbero pensare a una fase complicata della vita di Coculo. Oltre alla citazione di una frase di Oriana Fallaci che abbiamo riportato ieri, risalente allo scorso 31 maggio, se ne scorgono altre, scritte nei giorni precedenti.

Per esempio il il 30 maggio il 39enne ha inserito sulla pagina di Google + molte frasi significative:" Sii il migliore amico di te stesso: impara che i momenti di solitudine ti permettono di scoprire chi sei veramente", "Non permettere alla tristezza del tuo passato e alle paure del tuo futuro di rovinare la felicità del tuo presente" "La vita è troppo strana. Ci vuole la tristezza per sapere cosa sia la felicità, il rumore per apprezzare il silenzio e l'assenza per valutare la presenza". "Se sei ancora sveglio alle 4 del mattino vuol dire o che sei solo o che sei innamorato. Non so quale delle due sia la peggiore…"

Su Facebook, invece, compare una citazione di Marina Liberati, datata 29 aprile:"Quando voglio piangere torna tutto. E naufrago in quei dannati singhiozzi. E aspetto di perdermi nella luce di un nuovo giorno. E allora mi riprendo i miei sogni illusi e disillusi, corteggiati solo da un silenzio muto. E annego nella disperazione di un domani senza ritorno"

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