As Roma, l’ultima conferenza dell’anno di Garcia: futuro altrove?

Mercato, derby, futuro: Garcia in conferenza ha parlato della stagione della Roma che chiuderà contro il Palermo

Per l’ultima volta in questa stagione Rudi Garcia incontra in sala stampa i giornalisti, alla vigilia del match di campionato con il Palermo all’Olimpico.
Probabilmente il tecnico lascerà spazio a chi ha avuto meno possibilità di mettersi in mostra quest’anno, con Ucan, Paredes e Sanabria pronti a dimostrare di meritare la permanenza in squadra. Ma i temi affrontati in conferenza hanno anche abbracciato l’argomento futuro, con l’ex Lille che lascia più di un dubbio su obiettivi del prossimo anno e soprattutto sulla sua permanenza sulla sponda “giallorossa” del Tevere.
Di seguito ecco le dichiarazioni integrali del tecnico della Roma:

La cosa più bella e più brutta della stagione?
“La cosa più bella la vittoria nell'ultima partita e la qualificazione diretta in Champions League. La cosa più brutta, non lo so, preferisco tenere in mente le cose positive e belle”.

Il primo bilancio di questa stagione?
“Domani c'è una partita e voglio vincerla. Voglio vincere domani contro il Palermo, l'ultima di campionato. Non abbiamo più un obiettivo da raggiungere perché è raggiunto. Domani è una gara, voglio giocatori che fanno il loro lavoro da professionisti. Sarà in casa davanti i nostri tifosi e voglio i 3 punti. Mi aspetto che in questa conferenza, visto che domani non è una gara decisiva parliamo un po' di bilancio, bilancio: siamo i primi del nostro campionato, la Juve è fuori concorso e lo sta dimostrando, ha l'abitudine di vincere, ha una potenza economica, sportiva molto più importante di noi. Ha uno stadio proprio, in finale di Champions, ha vinto la Coppa Italia, il campionato: è irraggiungibile e noi siamo secondi, primi del nostro campionato a 19. Abbiamo raggiunto l'obiettivo principale della nostra stagione che era qualificarsi per la Champions. Meglio, come lo scorso anno, da secondi che da terzi, dove c'è sempre uno svantaggio che è il sorteggio da giocare non è mai scontato finire in Champions League. Soprattutto quando vediamo negli altri campionato chi finisce negli spareggi. Abbiamo preso esperienza in Champions in un girone di ferro, dovuto alla quarta urna. Questo vuol dire che partiamo da quasi niente, vista la quarta urna: vogliamo fare esperienza e soprattutto nel futuro, sembra non ancora nel prossimo sorteggio, di essere almeno terza urna per non capitare in un girone quasi impossibile. Quasi impossibile perché a 30 minuti dalla fine del girone eravamo ancora qualificati con il campione di Inghilterra, il campione di Germania e i campioni di Russia. Siamo stati vicini a superare il turno, vediamo se l'anno prossimo avremo i mezzi e soprattutto il sorteggio per superarlo questo girone. Per il sorteggio non possiamo dire nulla poi sappiamo che una stagione non è un lungo fiume tranquillo, abbiamo avuto momenti di difficoltà, dove c'era la Coppa d'Africa, avevamo meno giocatori e tante partite di Coppa Italia e Europa League. Era possibile fare meglio ma in quel momento avevamo giocatori in meno, altri più stanchi, meno possibilità di riposare per alcuni giocatori, e abbiamo avuto questo momento, verso febbraio, gennaio, marzo, più difficile. La difficltà l'abbiamo superata perché quando una squadra è 34 volte seconda durante la stagione e 4 volte terza, ma questo terzo posto succede vicino la fine del campionato, il gruppo ha dimostrato di essere fantastico e tutti uniti altrimenti non si superano le difficoltà e non si risorpassa il secondo come abbiamo fatto negli ultimi giorni. Per il momento va bene così”.

Non c'è il rischio di giocare sempre per il secondo posto?
“Lo penso anche io. Il gap sarà ancora superiore il prossimo anno, anche anche l'occasione di vincere la Champions, sono andati in finale e potranno prendere tanti soldi. Hanno anche il loro stadio, noi lo avremo ma per il momento ce lo hanno solo loro. Il gap potrà essere maggiore anche perché noi siamo anche costretti dal Fair Play Finanziario. Sono obiettivo. Non cambiamo le nostre ambizioni, io sono qua per vincere titoli e sono ambizioso. L'ambizione è vincere titoli. Anche in campionato un incidente può succedere ma la logica dimostra che la Juve è fuori concorso e lo dimostra da 4 anni, non parlo nemmeno solo degli ultimi due”.

Dove dovete fare il salto di qualità?
“Penso che ci siamo superati sul fatto che quando sono arrivato lo scorso anno l'obiettivo era entrare in Europa League. Quest'anno era differente forse perché abbiamo fatto una stagione troppo bella l'anno scorso: 85 punti, record della Roma in campionato e secondi. Noi ad inizio stagione non abbiamo mai detto altro che il nostro obiettivo era la Champions a fine stagione. Voi per primi, ho ancora tutti gli articoli, avete fatto della Roma un candidato per lo scudetto. La stagione ha dimostrato che questa divisa è troppo grande per noi. Non serve illudere la gente, soprattutto i nostri tifosi: lo dico e dovete capire che c'è grande differenza tra obiettivi e ambizioni. La mia ambizione, quella del presidente che è fantastico e con grandi prospettive, anche lui sa che bisogna solo andare in città e vedere la bellezza della città e sapere che questa città non si è fatta in un anno. La As Roma come la Roma non si fa in un anno: siamo in crescita e per raggiungere la grandezza di Roma abbiamo bisogno di tempo. Lavoriamo ogni giorno e diamo il massimo, avendo ambizioni grandi. Gli obiettivi devono essere in accordo con i mezzi del club. Era logico che l'obiettivo era la Champions, anche se questo secondo posto non è scontato, siamo la quinta forza economica italiana”.

Ha chiesto di mantenere il nucleo principale della squadra?
“Stiamo lavorando su questa cosa, anche con i dirigenti italiani e Zanzi. C'è un appuntamento importante giovedì a Londra con il presidente e avremo più parametri per la stagione prossima. Da quando sono arrivato le cose sono state chiare: noi abbiamo bisogno di vendere prima di comprare ed è stato sempre così, è stato così quando sono arrivato, è stato così all'inizio della stagione, e penso sarà così anche quest'anno. Su questo punto solo il presidente e i dirigenti possono dare questa certezza. Bisogna sapere chi siamo e come voler andare avanti, come crescere. Stiamo seguendo la strada giusta, perché giocare la Champions non è solo bello sportivamente ma ci da anche visibilità in Europa, e la Roma lo merita dato che è il club della capitale, un grande club. Anche per questo sono qui: è un progetto che fa parte dei più belli a livello europeo, o mondiale. Non possiamo bruciare le tappe, dobbiamo salire la scala passo dopo passo. Fare un grande passo avanti a volte ti fa retrocedere di tre passi. Sono contento di questa stagione, complimenti ai miei ragazzi che hanno dimostrato carattere e orgoglio, e anche un gioco di qualità. Soprattutto nella prima metà della stagione, poi è stato un po' più difficile. Abbiamo dimostrato anche di saperci adattare e trovare risorse differenti per vincere. La ricompensa l'abbiamo avuto dopo l'ultima gara con questa gioia immensa condivisa con i nostri tifosi”.

E' il centravanti la prima richiesta che farà?
“Sono 18 giocatori ad aver segnato almeno un gol in questa squadra, non penso sia molto differente dallo scorso anno. L'anno scorso il gioco prodotto ha fatto sì che tutti i giocatori di questa squadra possono segnare. Abbiamo segnato meno gol in attacco e dai calci piazzati. Dobbiamo migliorare. Già chi abbiamo può migliorare, anche se per finire secondi non è possibile non avere giocatori che non hanno fatto una buona stagione, eccellente forse altrimenti non è possibile arrivare secondi. Sul piano offensivo ci sarà da riflettere e vedere se ci sarà qualcosa da fare in questo reparto. Ogni squadra che ci somiglia vorrebbe avere Messi e i suoi 40 gol. Dobbiamo vedere con i nostri mezzi e vedere cosa possiamo fare. Vedremo questa cosa con la dirigenza che è onnipotente giustamente in questa vicenda”.

La Roma si è assestata a livello italiano. Avete il secondo monte ingaggi del calcio italiano. La prossima stagione potrebbe essere quella per vincere?
“Questa domanda è proprio per il presidente, riguarda il presidente. Non ho niente da rispondere a questa domanda, è proprio una domanda per la dirigenza e soprattutto per James Pallotta”.

Quindi la società non le ha detto nulla sul vincere il prossimo anno?
No”.

Sembra che stia mandando un messaggio alla società. Il prossimo anno allenerà la Roma? Gli è stato promesso qualcosa?
“Non mi è stato promesso niente, sono sotto contratto e sto lavorando per il prossimo anno. Giovedì avrò più parametri per il prossimo anno. Niente messaggi, solo fatti: la cosa che mi anima è che sono stupito di vedere che questa squadra, la mia squadra, essendo seconda tutto il campionato ha dovuto ricevere tante critiche. Un momento è stata criticata anche da alcuni dei nostri tifosi, faccio riferimento a quello che è successo dopo Sampdoria o Fiorentina. Come è possibile che accade questo, da secondi in campionato? Per questo che dico che non serve illudere la gente, i nostri tifosi che sono intelligenti, hanno mostrato tutta la stagione di essere dietro di noi. Quando abbiamo perso in Champions League alcune volte hanno dimostrato il loro sostegno e nel momento in cui era importantissimo il sostegno di tutti non ci è stato. Quando abbiamo il vento dietro e tutto va bene è inutile, non serve il sostegno. Forse sono stati condizionati dalle critiche eccessive della stampa, forse. Una società come la nostra, con gli obiettivi come i nostri, che è seconda tutto l'anno: questa cosa non mi è piaciuto per niente, e non voglio viverlo di nuovo. Per questo bisogna essere chiari sulle nostra possibilità. Spero saranno immense nel futuro, ma che non mi sembra e non penso sia per il prossimo anno: lo vedremo con il presidente. Il primo ambizioso sono io, altrimenti non sarei qua con la divisa della Roma”.

Ha mai avuto paura di perdere il secondo posto?
“Mai, vivo in questo spogliatoio con i miei giocatori. Nella difficoltà si giudica sempre la qualità del gruppo. Quando tutto va bene è veramente semplice continuare a fare bene. Nella difficoltà, ma nella vita è così, si vedono i veri uomini, di personalità; e questa cosa questo gruppo l'ha fatta vedere. Sono fiero di loro, hanno dimostrato di essere tutti uniti. Siamo partiti dall'inizio della stagione con tutta la rosa, lo staff, ci dobbiamo difendere tutti insieme a arrivare a buon porto tutti insieme. Ci sono stati momenti difficili, è normale e ancora ci saranno nel futuro. I miei tifosi devono sapere che è in questi momenti che devono fare la differenza. Non è normale che abbiamo risultati migliori fuori casa. Negli ultimi mesi all'Olimpico era difficile giocare per la squadra e questo non mi sembra normale. Soprattutto perché lo penso ancora: abbiamo la tifoseria migliore del mondo, la Curva Sud è fantastica: con loro siamo più forti e senza di loro è molto più difficile. Cappello alla mia rosa che ha fatto un gran finale di stagione, quando non era scontato farla”.

Virgolettati da: LaRoma24.it

 

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