Boldrini e Grasso si riducono lo stipendio

Eletti anche i capigruppo dei partiti per Camera e Senato

"Gli italiani sono disamorati, indignati e risentiti dalla politica. C'è da lavorare molto, c'è da dare il buon esempio, c'è da restituire al Parlamento il ruolo della buona politica. Questo si potrà conseguire con l'esempio; l'esempio che viene dalle azioni, non dalle parole. Noi lavoreremo per questo, per tradurre le parole in azioni di fatto e provvedimenti concreti. Il Paese ha bisogno di risposte, l'economia italiana anche. C'è bisogno di crescita, la sofferenza sociale dilaga. E noi oggi abbiamo una grande possibilità, quella di incoraggiare i lavori parlamentari e di fare in modo che si prendano delle decisioni che vadano nel senso di aiutare tutti. Questo è per noi un grande privilegio, ma anche una grande responsabilità. C'è assolutamente bisogno della collaborazione di tutte le forze politiche", così Laura Boldrini in collegamento ieri sera con la trasmissione Ballarò, Rai 3.

Ieri pomeriggio, infatti, i due nuovi Presidenti parlamentari, Laura Boldrini e Piero Grasso, hanno illustrato alle Conferenze dei Capigruppo di Camera e Senato le linee di indirizzo e programma politico decise congiuntamente dai Presidenti.

E' di ieri sera l'annuncio ufficiale: durante la trasmissione di Rai 3, Boldrini e Grasso hanno annunciato di voler attuare misure di razionalizzazione delle spese parlamentari, a partire dalla riduzione del 30 % dei loro stipendi, con l'obiettivo di arrivare al 50.
Rinunceranno anche alle loro abitazioni, che verranno messe a disposizione delle attività istituzionali.
Piero Grasso informa anche che le ore di lavoro da 48 passeranno a 96 per un totale di 5 giorni su 7, ovvero si lavorerà dal lunedì al venerdì, stante la necessità di aumentare la produttività delle Camere.

Proposte analoghe in tema di riduzione di retribuzione e indennità giungeranno da parte dei due Presidenti anche ai loro colleghi che ricoprono altri incarichi istituzionali, ma non solo: l'intenzione è quella di coinvolgere in questo programma di sobrietà e di revisione dei trattamenti economici complessivi tutti, deputati, senatori e altri dipendenti delle Camere in consultazione con i sindacati, poichè queste proposte devono necessariamente essere negoziate.
E' necessario inoltre per i due, come sostiene Piero Grasso, fornire una giustificazione dettagliata delle spese: ad oggi infatti molte di queste vengono effettuate in modo forfettario, ma una più precisa programmazione delle spese e una riduzione del superfluo garantirebbero un risparmio oscillante tra il 30 e il 50 % rispetto agli altissimi costi attuali.

Si attende la composizione degli Uffici di Presidenza per garantire la concreta attuazione di questo nuovo programma: gli Uffici, composti rispettivamente dai Presidenti, 4 Vice Presidenti e 3 Questori, hanno anche il compito di regolare l'andamento delle spese e del bilancio. A questi organi verranno dunque sottoposte le proposte da approvare, con l'auspicio che queste nuove linee programmatiche siano appoggiate da tutti.
I primi punti riguarderanno la trasformazione di tutti i rimborsi forfettari in rimborsi a pie' di lista, cosicchè ogni singola erogazione in tema di spese possa essere giustificata in relazione alle finalità istituzionali ad esse preposte; si proporrà anche di rafforzare le garanzie per i collaboratori dei parlamentari, mediante contratti di lavoro subordinato e a tempo determinato; nell'ottica della trasparenza, sui siti internet delle rispettive amministrazioni saranno inoltre pubblicati i dati di tutte le consulenze.

"Siamo querce che lavorano, non foglie di fico, come ci hanno detto", ironizza Piero Grasso in collegamento con la trasmissione di Giovanni Floris.
Aggiunge Laura Boldrini che tutte le proposte "avranno un un senso solo se riusciremo a metterle in atto. Non credo credo che il Paese possa permettersi nuove elezioni, altrimenti avremmo speso soldi inutilmente, energie e forze sarebbero state vane. E' quindi necessario trovare un accordo".
Alle domande di Floris, i due continuano così: "i diritti umani non hanno collaborazione e bandiera, ho fatto in questi anni il mio mestiere con determinazione e umanità, e ogni volta che ho affrontato dei problemi non ho mai abbassato la testa", dichiara Laura Boldrini.
Piero Grasso invece alla domanda su cosa voglia dire essere Presidente del Senato oggi provenendo dalla magistratura, risponde: "vuol dire innanzitutto avere nuovi stimoli, nuovi entusiasmi, un impegno molto più forte. Per me è solamente un passaggio da una funzione a un'altra, che mi consente di avere nuovi obiettivi senza perdere di vista quelli miei che avevo in passato".

Eletti anche i nuovi capigruppo – Confermati per il MoVimento 5 Stelle i nomi dei presidenti indicati già qualche giorno fa: Vito Crimi al Senato e Roberta Lombardi alla Camera.

Il Pdl ha scelto con un voto per acclamazione i due candidati designati ieri da Silvio Berlusconi: Renato Schifani al Senato e Renato Brunetta alla Camera.

Per la Lega, alla Camera è stato eletto Giancarlo Giorgetti e al Senato Massimo Bitonci.

I vendoliani di Sel hanno designato a Montecitorio Gennaro Migliore; a Palazzo Madama, essendo solo 7, i senatori di Sinistra Ecologia e Libertà entreranno a far parte del Gruppo Misto assumendone la presidenza con Loredana de Pretis.

I senatori di Scelta Civica hanno acclamato all'unanimità Mario Mauro (ex Pdl); alla Camera invece la presidenza è andata a Lorenzo Dellai (ex Pd).

Infine, per quanto riguarda il Pd, alla Camera al voto per acclamazione del candidato Roberto Speranza proposto da Pierluigi Bersani, si è opposto Luigi Bobba che, appellandosi allo Statuto del gruppo, ha richiesto il voto segreto nell'urna. I risultati hanno registrato 200 preferenze su 284 votanti per Speranza.
Al Senato invece Luigi Zanda è stato votato per acclamazione.

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