Campus Biomedico, ecco il primo macchinario in Italia per l’ipertermia profonda

Il nuovo macchinario rappresenta il fiore all’occhiello del Polo, una struttura convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale

In una nota stampa pubblicata dal proprio sito ufficiale, la UCBM (Università Campus Bio-Medico) di Roma ha annunciato l’entrata in funzione del primo macchinario in Italia per il trattamento integrato di ipertermia profonda presso il Polo di radioterapia oncologica di via Emilio Longoni.

Il macchinario” – si legge nella nota di unicampus.it –  “testato con effetti benefici su numerosi tumori che colpiscono ampie fasce della popolazione quali (dati I numeri del cancro, 2019): sarcomi, prostata (il tumore più frequente nella popolazione maschile a partire dai 50 anni), pancreas (in Italia nel 2019 la previsione è di 13.500 nuovi casi, 6.800 negli uomini e 6.700 nelle donne), colon-retto (il secondo tumore più diffuso in Italia), ma anche tumori della testa e del collo, della mammella (rappresenta il 30% delle neoplasie femminili) e della pelvi, è stato inaugurato oggi presso il rinnovato Polo di radioterapia oncologica situato nel quartiere prenestino della Capitale”.

All’inaugurazione hanno partecipato Alessio D’Amato (assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio), Marina Cerimele (direttrice sanitaria dell’ASL Roma2) assieme a diverse autorità del campus, quali il presidente Felice Barela e Paolo Sormani, direttore generale del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico.

Il nuovo macchinario rappresenta il fiore all’occhiello del Polo, una struttura convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale che si sviluppa su di un’area di 1400 metri quadri e garantisce oltre 90mila prestazioni sanitarie ogni anno. Per quanto riguarda, nello specifico, il sistema di ipertermia profonda, come rende noto il comunicato del campus, “grazie all’utilizzo di specifiche frequenze elettromagnetiche è in grado di modulare con elevata precisione la distribuzione del calore in base a dimensione e localizzazione del tumore potenziando l’efficacia dei trattamenti loco-regionali (radioterapia) e sistemici (chemioterapia) grazie al riscaldamento in profondità dei tessuti trattati“.

L’innalzamento selettivo della temperatura” – si legge nel prosieguo della nota – “stimola la dilatazione dei vasi sanguigni, riduce le aree tumorali scarsamente ossigenate, inibisce la capacità delle cellule tumorali di riparare i danni subiti rendendo l’azione della radioterapia e della chemioterapia ancora più efficace. Il calore inoltre è capace di stimolare una risposta immunitaria anti-tumorale attraverso l’espressione di recettori di superficie e la secrezione di specifiche proteine che permettono al sistema immunitario di riconoscere le cellule tumorali e attaccarle“.

Lucio Trodella, direttore della Uoc di Radioterapia Oncologica, ha sottolineato l’importanza dell’attivazione di un simile macchinario: “Siamo la prima struttura in Italia a dotarsi di un macchinario di precisione che ad oggi è maggiormente diffuso nei paesi del Nord Europa e in Nord America. Riscaldando il tumore a 40°-45° possiamo indurre un danno tale da portare alla morte delle cellule tumorali. In aggiunta, il trattamento rende le cellule colpite molto più sensibili alla radioterapia ed alla chemioterapia”.

Anche il presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, Felice Barela ha commentato l’attivazione del nuovo macchinario in maniera molto positiva: “Il Polo di via Longoni è rimasto negli anni un punto di riferimento, dentro e fuori la Regione Lazio, anche se l’Università si è trasferita nelle sede di Trigoria già nel 2008. Essere qui assieme alle autorità regionali significa ricordare tutto l’impegno profuso fino ad oggi“.

L’attivazione del sistema di ipertermia profonda conferma come il Campus Bio-Medico di Roma rappresenti un’eccellenza del settore, grazie anche all’accesso ai corsi a numero programmato. Ogni anno, gli studenti che intendano intraprendere un percorso accademico in uno dei settori per i quali il campus prevede un’offerta formativa (Medicina e Chirurgia, Infermieristica, Tecniche di Radiologia e Radioterapia, Fisioterapia, Alimentazione, Nutrizione e Tecnologie) devono superare un test di ammissione. La preparazione alle prove è un passaggio fondamentale e può essere affrontato grazie anche a portali online specializzati – come UnidFormazione – che offrano la possibilità di prepararsi per via telematica, e non solo, ad affrontare i test di ammissione.

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