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Reati fallimentari

Capena, società autotrasporti in bancarotta fraudolenta: sequestrati 3,5 mln euro

di Redazione
Sequestrati vigneti, magazzini, un impianto di distribuzione carburanti e un mega yacht
Capena bancarotta
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I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato Beni mobili e immobili per un valore di oltre 3,5 milioni di euro aduna famiglia di imprenditori di Capena. Essi sono, accusati di aver “pilotato” il fallimento di una società di autotrasporti.

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Capena, bancarotta pilotata per la società autotrasporti

Il provvedimento, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Tivoli su richiesta della locale Procura della Repubblica, trae origine dalle indagini delegate al 3° Nucleo Operativo Metropolitano di Roma della Capitale. A seguito della dichiarazione di fallimento dell’impresa.

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle hanno consentito di acclarare come alcuni membri della famiglia abbiano posto in essere numerose operazioni volte al depauperamento del patrimonio. Operazioni a favore di altri soggetti giuridici indirettamente collegati agli stessi, facendo poi sparire le scritture contabili allo scopo di ostacolare le indagini.

Sequestrati vigneti, magazzini e un mega yacht

Tra i beni sequestrati vi sono vigneti della superfice di 15 chilometri quadrati, 2 magazzini, uno yacht di 16 metri, un impianto di distribuzione stradale di carburanti e uno di autolavaggio.

Lo scorso anno gli indagati avevano subito il sequestro di un deposito utilizzato per lo stoccaggio di prodotti petroliferi di contrabbando.

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Le tre diverse ipotesi del delitto di bancarotta fraudolenta sono attualmente disciplinate da un’unica disposizione: l’art. 216 della legge fallimentare. La pena è la reclusione da 3 a 10 anni in caso di bancarotta patrimoniale e documentale; la reclusione da 1 a 5 anni in caso di bancarotta preferenziale.

L’operazione si inserisce nel più ampio dispositivo messo in atto dalla Guardia di Finanza di Roma a tutela dell’economia legale.

 
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