Capodanno col botto?

Le vendite dei soliti “botti” di capodanno, almeno quelle legali, sembrano essere diminuite

Petardi

Fuochi pirotecnici

A poche ore dalla mezzanotte più attesa dagli italiani le vendite dei tradizionali “giochi pirotecnici” sembrano diminuite. Rispetto alla “corsa al botto” degli ultimi anni è raro trovare la fila per i propri acquisti.
Forse le centinaia di feriti e i morti degli anni passati, non ultima la crisi economica, hanno ridimensionato un mercato fino a qualche tempo fa, fiorente.
Nel frattempo, come sempre in questi ultimi giorni di fine anno, la fioritura di banchi e banchetti così come la presenza di camion e furgoni pieni di giochi pirotecnici di tutti i tipi è riapparsa lungo le strade delle città.
Il declassamento, voluto dal ministero competente, di molti dei fuochi che da sempre si fanno brillare alla mezzanotte del 31, ha fatto sì che divenissero prodotti di libera vendita anche per gli ambulanti, quasi fossero pane e porchetta.

Le circolari al riguardo della Polizia di Stato si sprecano e si possono riassumere, per la sicurezza di tutti (soprattutto dei bambini) in due o tre punti essenziali: gli ambulanti possono vendere i cosiddetti “giochi pirici” che, però, devono riportare etichetta, nome del gioco e della ditta produttrice o importatrice in italiano con le conseguenti istruzioni per l'uso e accorgimenti vari, gli estremi del ministero e l'atto di declassamento del gioco pirico; altro punto essenziale quello che indica il divieto di vendita a minori di 14 anni. Infine, viene evidenziato, i prodotti che non riportassero tali indicazioni e di diversa categoria, possono essere venduti solo nei depositi di fuochi d'artificio o nelle armerie dietro presentazione di porto d'armi o nulla osta.
In molte delle circolari consultate appare la dicitura che è bene rammentare: “Non sono giocattoli ma degli esplosivi veri e propri”.
Buon Anno a tutti, con un occhio e un orecchio in più anche per i nostri amici a quattro zampe.

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