Categorie: Economia

Carburanti. Denuncia Codacons: il petrolio scende molto, i prezzi no

Il problema è arcinoto. Perché è arcivecchio. I prezzi dei carburanti ‘alla pompa’ vengono prontamente adeguati solo quando c’è da farli salire, in modo da adeguarli agli aumenti delle quotazioni del petrolio. In quel caso, gli operatori del settore sono fulminei: appena il barile sale, ‘salgono’ pure loro. Librandosi tutti contenti nei cieli del Profitto. Più che un normale barile, una specie di scopa magica. In stile Harry Potter. Ma in versione Voldemort.

Quando invece ci sarebbe da ribassarli, perché i costi della materia prima sono scesi, la stessa prontezza scompare. L’adeguamento diventa difficoltoso, lento, limitato. Sì, una qualche riduzione arriva, ma è di gran lunga inferiore a ciò che sarebbe logico aspettarsi.

Succede abitualmente e, manco a dirlo, sta succedendo pure questa volta. Scatenando le ire, tra gli altri, del Codacons, il cui presidente Carlo Rienzi parla senza mezzi termini di “ignobili speculazioni sui listini dei carburanti”.  E spiega: “Come noto le quotazioni internazionali del petrolio hanno subito un vero e proprio tracollo, diminuendo del 30% in un solo mese. A fronte di tale calo avrebbe dovuto registrarsi una progressiva e sensibile diminuzione dei prezzi dei carburanti venduti ai distributori, ma al contrario i listini di benzina e gasolio rimangono ancora elevati: il prezzo medio della verde è sceso alla pompa solo del 3,5% rispetto al mese scorso, mentre per il gasolio i ribassi sono minimi e pari al 2,2%”.

E il Codacons chiama allo sciopero

Storia vecchia, come dicevamo all’inizio. I consumatori sono sostanzialmente disarmati (se usi un mezzo a motore il carburante lo devi comprare, punto) e quindi diventano inermi. Tuttavia…

Tuttavia, il Codacons prova a chiamarli a raccolta. E preannuncia un possibile ‘sciopero della benzina”. In base ai conteggi dell’Associazione, infatti, i listini potrebbero scendere di parecchio: nel caso della benzina e del gasolio il margine è compreso tra i 10 e i 13 centesimi di euro al litro, con un risparmio che porterebbe a un risparmio, sul pieno, tra i 5 e i 6,5 euro.

Rienzi lascia aperto uno spiraglio, prima di tentare, chissà con quanta fortuna, la carta della mobilitazione di massa: “Chiediamo ai vicepremier Salvini e Di Maio di intervenire con urgenza per calmierare i prezzi dei carburanti e introdurre misure finalizzate a colpire le speculazioni sui listini”. In caso contrario, come abbiamo già anticipato, “proclameremo uno ‘sciopero della benzina’ invitando gli automobilisti a scendere in piazza per manifestare contro le speculazioni”.

Detto con la dovuta franchezza: qui in Italia non c’è da aspettarsi una sollevazione popolare adeguata. Sarà interessante, però, vedere cosa risponderà il governo.  

Redazione

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