Casalesi: estorsioni a imprenditori e negozianti

Sette gli arresti. Il giro di affari si aggirerebbe intorno ai 100mila euro

Sono stati emessi ieri sette provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di persone ritenute affiliate al clan dei Casalesi, appartenenti alle fazioni Schiavone e Zagaria. Tra queste una donna originaria della Campania, fermata a Cassino e al momento agli arresti domiciliari. Gli altri sei si trovano tutti in carcere.
I soggetti sono stati arrestati dai Carabinieri della stazione di Grazzanise (Caserta), nelle province di Caserta, Frosinone, Trapani, Terni, Napoli e Campobasso e sono indiziati del delitto di estorsione con l'aggravante del metodo mafioso.

Le indagini coordinate dalla Dda di Napoli hanno avuto origine nel mese di marzo e sono scaturite dalle dichiarazioni di alcuni imprenditori che hanno trovato il coraggio di denunciare le richieste estorsive a cui i commercianti dovevano sottostare in prossimità delle festività di Pasqua, Natale e Ferragosto. È emerso in particolare che i titolari di un supermercato, di un'impresa edile, di un negozio di detersivi e di un negozio di materiali edili erano vittime di estorsione. Secondo quanto emerso inoltre, alcuni appartenenti alla fazione dei Zagaria avrebbe chiesto soldi al titolare di attività commerciale che era fratello di una persona ritenuta affiliata alla fazione Schiavone.
Gli arrestati avrebbero assunto inoltre il controllo di un centro scommesse a Falciano del Massico, falsamente intestato a una terza persona.

Il giro di affari si aggirerebbe intorno ai 100mila euro.

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