Pier Paolo Pasolini venne ucciso e massacrato il 2 novembre 1975 all’idroscalo di Ostia. Un omicidio sul quale è stato detto di tutto: squallidi pettegolezzi, depistaggi e complotti di ogni sorta compresi.
Sul caso irrisolto sta lavorando l’avvocato Stefano Maccioni che ha presentato un’istanza di riapertura delle indagini.
Pier Paolo Pasolini oltre ad essere un poeta, regista, scrittore, intellettuale totale, era anche un giornalista pubblicista, iscritto all’ Ordine del Lazio.
Aveva con sé al momento dell’assassinio la tessera professionale, che oggi è custodita al museo criminologico. L’Ordine Regionale dei Giornalisti del Lazio nella seduta di Consiglio tenutasi lunedì 13 marzo ha deliberato all’unanimità di aderire alla proposta presentata dall’avvocato Maccioni, riservandosi di valutare in seguito se costituirsi “parte civile” oppure propendere per la “persona offesa dal reato”.
Una notizia importante, che speriamo non sia solo simbolica -oltre che in ritardo di qualche decennio- ma porti davvero alla verità.
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