Categorie: Cronaca

Ceprano, frode da 100 milioni prestanome 80enni

Avevano creato un gruppo di imprese che formalmente si occupavano di commercializzare elettrodomestici, prodotti di abbigliamento e alimentari, nonche' di produrre servizi alle imprese ma, di fatto, si trattava di 7 societa' utilizzate per frodare il fisco e collocare sul mercato prodotti a prezzi stracciati. I responsabili? Formalmente anziani ultra ottantenni che, probabilmente, conoscevano a stento il ruolo da essi rivestito nell'ambito di tali societa', atteso che l'intestazione delle cariche a loro nome rispondeva alla sola logica di creare uno schermo per preservare i veri responsabili della frode (tutti residenti nella Capitale, tranne uno calabrese, e di eta' compresa tra 33 e 70 anni) dalle pesanti conseguenze degli eventuali controlli del fisco.

Il meccanismo fraudolento, scoperto dalla brigata della Guardia di Finanza di Ceprano, era semplice e ricorrente: le societa', una volta attivate a nome degli anziani prestanome, apparivano particolarmente floride e, dopo un periodo relativamente breve di attivita', venivano spogliate di ogni bene ('distratto' a favore di nuove societa', sempre riferibili agli stessi soggetti autori della frode) e trasferivano la loro sede in Bulgaria, evitando di presentare le dichiarazioni dei redditi e di assolvere gli obblighi Iva in Italia. Naturalmente anche le nuove societa' che venivano costituite operavano come le altre, aumentando progressivamente il giro d'affari ed i profitti 'esentasse' a favore dei responsabili della frode, che avevano altresi' cura di integrare o modificare i prestanome, attingendo sempre da ignari stranieri o anziani.

Le indagini sono scattate all'inizio dell'anno, quando le Fiamme Gialle di Ceprano si erano incuriosite a un imprenditore 80enne titolare di alcune imprese, tra cui una con sede in Ciociaria, che cessavano sistematicamente la loro attivita' senza presentare la prescritta dichiarazione dei redditi, pur in presenza di un gran numero di operazioni imponibili. Conclusa nel marzo scorso tale prima operazione, i Finanzieri hanno proseguito gli accertamenti e la paziente ricostruzione di rapporti economici, legami societari e transazioni finanziarie ha consentito di smantellare l'intera organizzazione ed individuare gli importi su cui lo Stato potra' far valere le proprie pretese erariali: trattasi di una base imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte sui redditi pari a 100 milioni di euro e di evasione di imposta sul valore aggiunto per un ammontare complessivo di circa 13 milioni di euro. I 13 responsabili della frode al fisco sono stati denunciati alla competente autorita' giudiziaria per varie ipotesi di reati tributari. 

Redazione

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