Chiesa 2020: dopo le dimissioni potrebbe arrivare l’esonero papale

La questione del celibato ecclesiastico è un tema di importanza fondamentale per la Chiesa

In una recente intervista radiofonica, il teologo Vito Mancuso ha utilizzato per il Sommo Pontefice capo della Chiesa Cattolica il termine allenatore di calcio della prima squadra. Se un Papa ha dunque un ruolo da allenatore, quando quest'ultimo si dimette, (non parliamo di esonero) e uno nuovo entra in carica, il vecchio allenatore non avrà più voce in capitolo sul gioco di quella squadra che non potrà entrare in campo con due Mister, due tattiche e due schemi completamente diversi tra di loro. Per la Chiesa di Roma dunque, non dovrebbe esser fatta eccezione. Ora, a seguito del grave passo compiuto qualche anno fa con le dimissioni, Ratzinger aveva promesso di non interferire col futuro Papa nelle materie attinenti al verbo della Chiesa. Lasciare per sempre le redini del comando, affidando dunque al successore Bergoglio la gestione completa della squadra in campo.

Ma con l'uscita del volume del Cardinale Robert Sarah, "Des profondeurs de nos coeurs" (Dal profondo dei nostri cuori), opera incentrata sul sacerdozio e celibato ecclesiastico, le cose per Ratzinger si sono complicate. Perchè a detta dello stesso Cardinale Sarah, alla stesura dell'opera Ratzinger avrebbe contributo e come. Va da sé il libro è appena uscito nelle librerie francesi con il nome e le foto in copertina di entrambi. La richiesta ufficiale di Ratzinger di togliere la propria firma dal controverso volume sarebbe arrivata troppo tardi. Ma non finisce qui, il Cardinale Sarah smentisce la smentita di Ratzinger di aver solo partecipato con sporadiche note, consigli ed appunti alla redazione del volume. Il porporato guineinao insiste infatti nella tesi della partecipazione diretta di Ratzinger alla stesura dell'opera – anche producendo  a sua ragione prove cartacee di lettere e quant'altro ricevute dall'emerito.

E' noto a tutti che Benedetto XVI e il capofila arciconservatore cardinal Robert Sarah godono di fortissima conformità di vedute, come sul tema del matrimonio dei preti; sono due uomini di Chiesa uniti da amicizia e stima, è stato proprio Ratzinger a suo tempo a nominare Sarah Cardinale. Sembrerebbe dunque tardivo, oggi, per l'emerito, tentare di fare un passo indietro affidandosi a comunicazioni ufficiali sul ritiro della firma dal libro di Sarah come co autore della stessa introduzione. Imbarazzo per Ratzinger dunque, stanco e invecchiato, tirato vigliaccamente per la giacchetta e ulteriori noie e provocazioni a cui far fronte per Bergoglio, che sino a prova contraria è e resta la voce ufficiale della Chiesa.

La questione del celibato ecclesiastico, purità, continenza su cui un irritato Papa Francesco sarà presto tenuto ad esporsi personalmente come voce definitiva nella prossima Esortazione post sinodo, è un tema di importanza fondamentale che da sempre porta divisioni e rancore nella Chiesa di Roma. Volgendo lo sguardo indietro, è presumibile pensare che in origine gli apostoli fossero sposati, di sicuro lo fu Pietro, mentre, secondo la tradizione, l'unico a non essere sposato con una donna sarebbe stato Giovanni. Ma nei secoli a venire ha finito per prevalere nella Chiesa di Roma – con spaccature inevitabili – una visione sacrale che ha richiesto la continenza per i maestri del culto. Siamo dunque solo dinanzi all'ennesima battaglia tra una Curia Integralista e una politica progressista di Bergoglio. Polemiche e feroci contese. Come ogni organizzazione fatta di uomini – anche la Chiesa di Roma si presenta divisa tra egoismi e interessi, proprio come una squadra di calcio, a cui non basta la presenza di un Maradona in angelico abito bianco per vincere la partita o convincere i fedeli. Se gli undici, o in questo caso i 223 tra cardinali elettori e non, non remeranno tutti dalla stessa parte, se l'unità di intenti non calmerà la tempesta, il risultato sarà una sonora sconfitta per la squadra intera. Al di là di altri fragili compromessi solo apparenti. E chissà, questa volta, si potrebbe arrivare a discutere non di epocali nuove dimissioni…ma di un clamoroso e vero e proprio… esonero papale?

 

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