Cinghiali a Roma: alcuni quartieri invitano al coprifuoco

Coprifuoco e zona rossa: l’invito a non uscire di casa dopo le 20:30 e il piano del Comune per contenere i cinghiali

Cinghiali a Roma

Coprifuoco contro gli attacchi dei cinghiali. No, non è un titolo del giornale parodistico Lercio, ma quello che sta accadendo tra gli abitanti dei quartieri Balduina, Trionfale, Monte Mario, Ottavia e Camilluccia che hanno deciso di non uscire più tardi delle 20:30. L’invito è rivolto soprattutto a chi possiede dei cani.

Cinghiali a Roma

Cinghiali a Roma: ipotesi coprifuoco

L’ultimo attacco da parte di un ungulato è avvenuto ai danni di una 43enne assalita infatti con il suo cane da 8 cinghiali. Alcuni residenti hanno spiegato a iI Messaggero che finché ci sono molte persone per strada i branchi hanno paura e dunque la sicurezza in qualche modo è garantita. Ma quando qualcuno si ritrova da solo ad affrontare diversi esemplari la situazione cambia radicalmente.

Con i loro denti basta un morso alla gamba per mettere a repentaglio la vita di una persona, figuriamoci incontrare un branco quando si ha con un bambino, raccontano i residenti di queste zone. Cosa sta facendo invece il Comune di Roma per contenere la situazione? Si lavora ad una sorta di zona rossa con reti di contenimento interrate, e sulla prevenzione territoriale con pulizia continua dei rifiuti.

Conoscere questi animali e cosa li ha spinti nelle città

L’assessorato sta diffondendo una campagna informativa per la cittadinanza sui comportamenti da adottare in caso di avvistamento di cinghiali.

E’ bene ricordare che questi mammiferi non attaccano l’uomo se non si sentono minacciati e che, come sempre, il motivo per cui si stanno diffondendo nei centri urbani è la riduzione e distruzione del loro habitat da parte dell’uomo. E soprattutto la gestione dei rifiuti: specie selvatiche come queste si addentrano nelle città perché qui vi trovano una riserva alimentare sempre disponibile, rappresentata da rifiuti facilmente reperibili. Prima di temere questi animali occorrerebbe conoscere di più il loro comportamento e comprendere come mai si sono adattati alle nostre strade.