Bagnoregio si trova su un promontorio, fra il lago di Bolsena e la valle del Tevere, in un’area di particolare fascino paesaggistico per la sua geologia. Civita di Bagnoregio è invece su un colle di tufo che galleggia su un mare di argilla ed è collegato a Bagnoregio da un lungo ponte. Il paesaggio è dominato dai calanchi che gli conferiscono un aspetto lunare. Le origini sono molto antiche e risalgono al periodo etrusco quando era attraversata dall’antica strada di collegamento fra il mare Vulsinium, una delle capitali Etrusche.
Dopo la caduta dell’impero romano, questa area ha subito profonde devastazioni e nel 605 Bagnoregio entra nel regno dei Longobardi. Nel 774 Carlo Magno creò di fatto lo stato della chiesa e donò Bagnoregio alla Chiesa. Per un periodo è stata un comune libero ma nel 1189 l’imperatore Enrico VI la restituì a papa Clemente III. Nel medioevo qui è nato San Bonaventura di Bagnoregio miracolato da San Francesco e considerato il suo biografo. Un momento importante di Bagnoregio è stato nel 1457 con un processo contro le famiglie dei signori Monaldeschi e Cervara. E si possono vedere i segni di questa storia nella porta di accesso a Civita di Bagnoregio.
Dopo una distruzione dai cannoni francesi, nel 1496 Bagnoregio è passata sotto il controllo diretto di cardinali che nominavano governatori locali.
Originariamente i due centri avevano il nome di Civita e di Rota e solo dopo il terremoto del 1695, Rota prende il nome di Bagnorea e cambia l’importanza dei due centri.
Per i grandi crolli del ponte e del borgo, papa Innocenzo XII decise lo spostamento della cattedrale e del vescovato a Bagnoregio e da allora inizia il declino di Civita. Nel 1809 una legge impose lo spostamento di tutti i cittadini da Civita a Bagnoregio.
Ponti e crolli si sono susseguiti, e a questi si sono aggiunti i bombardamenti del ponte della seconda guerra mondiale.
L’attuale ponte risale al 1965 e ogni anno vi transitano circa un milione di persone che visitano l’antico borgo di Bagnoregio. Oggi il borgo è una delle principali attrazioni turistiche del centro Italia e in lista fra i luoghi Unesco come patrimonio dell’Umanità.
Tra le feste più importanti dell’estate quella dedicata a San Bonaventura, la festa San Ildebrando e il Palio della Tonna, una corsa di asini con fantini.
Tra i prodotti agricoli da gustare il Marrone Bagnorese, la nocciola di Viterbo DOP, la ciliegia di Celleno, la patata, il famoso Canino DOP IGP. Inoltre la carne bovina, i prosciutti stagionati e le salsicce, e per chiudere il vino Colli Etruschi Viterbesi DOC.
di Claudia Bettiol
Foto di Adriano Di Benedetto
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