“Condominio sociale”: il progetto innovativo del Comune di Roma per i senza fissa dimora

Accompagnare gli ospiti in un percorso personalizzato verso l’autonomia, a partire da quella abitativa per approdare a quelle lavorativa e sociale

condominio sociale

Interno appartamento "Condominio sociale"

In un palazzo confiscato alla criminalità organizzata nel cuore di San Lorenzo, in via dei Reti, nascerà il “condominio sociale” di Roma Capitale per persone senza dimora.

Oltre l’assistenza: impegno quotidiano e condivisione compiti

Il progetto dell’Amministrazione Capitolina, che prenderà avvio ad agosto anche grazie a fondi PON Metro, FEAD e PON Inclusione, mira ad accompagnare gli ospiti in un percorso personalizzato verso l’autonomia, a partire da quella abitativa per approdare a quelle lavorativa e sociale.

L’obiettivo è infatti andare oltre una visione prettamente assistenziale, facendo trovare nel ‘condominio sociale’ non solo un alloggio, ma anche condivisione di compiti e impegni quotidiani, confronto emotivo ed esperienziale, senso di appartenenza ad un gruppo e stimolo verso un percorso di progressivo recupero e integrazione sociale.

Entro due anni uscire dall’ospitalità temporanea

In questo percorso, tutti gli ospiti saranno supportati da figure professionali non conviventi ma presenti in modo regolare.

Parallelamente saranno attivati programmi personalizzati di accompagnamento, cura e percorsi di reinserimento sociale e lavorativo, anche attraverso l’erogazione di voucher per la formazione e stage. Lo scopo è di arrivare gradualmente ed entro massimo due anni alla fuoriuscita dall’ospitalità temporanea e quindi alla piena autonomia.

Il palazzo dispone di sei appartamenti, affiancati anche da spazi comuni, che potranno ospitare fino a 14 persone. “Questo progetto è un contributo concreto al riscatto di persone che hanno vissuto un contesto di estrema fragilità e marginalizzazione, un segnale forte che vogliamo dare alla città.

Tengo a ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla sua realizzazione, a partire dai dipendenti del Dipartimento Politiche Sociali, il Dipartimento Simu e la Ragioneria, che hanno lavorato con grande impegno con noi per questo obiettivo.

Autonomia abitativa, lavorativa e sociale

Puntiamo fortemente sulle nostre strutture di accoglienza, perché è fondamentale rispondere alle situazioni di emergenza. Ma la risposta per essere completa ed efficace deve sempre essere tesa all’orizzonte del reinserimento.

Reinserimento sociale e lavorativo, riappropriazione dell’autonomia e della qualità della vita di ciascuno. Questo è il nostro obiettivo”, dichiara la sindaca di Roma Virginia Raggi.

 “Siamo orgogliosi di poter vedere oggi concretizzarsi il ‘condominio sociale’, un servizio innovativo del Comune ispirato anche ai principi dell’Housing First, ‘prima la casa’, per il contrasto alla grave marginalità sociale.

Il fatto stesso che questo progetto al servizio dei più fragili prenda avvio in un immobile confiscato alla criminalità organizzata è un importante segnale che diamo alla città.

“Condominio sociale” per senza dimora, anziani, donne vittime violenza, neomaggiorenni fragili

L’impegno dell’Amministrazione è massimo per riconvertire questi spazi, dando vita a servizi e forme alternative di residenzialità per persone in condizioni di fragilità. Sono incluse persone senza dimora, persone anziane, donne vittime di violenza e neomaggiorenni in condizione di vulnerabilità. In questi progetti, basati soprattutto sul cohousing, gli ospiti sono soggetti attivi.

L’obiettivo finale è l’autonomia e la qualità della vita”, dichiara l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Veronica Mammì. (Red/ Dire) 

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