Contributo unificato: pubblicato decreto con aumenti in Gazzetta

Innovazioni telematiche destinate solo a chi può permettersi i costi di un ricorso in Tribunale

Detto fatto!!  Di una cosa va dato atto al Governo: non si lascia crescere l'erba sotto ai piedi.

Questo però accade anche quando le misure da prendere sembrano contrarie a criteri di equità ed hanno un carattere di urgenza che francamente non sembra superiore a quello di altri settori. Ed infatti non si vede, in una situazione congiunturale come quella attuale, di difficoltà economica per le famiglie, di malasanità generalizzata, di crisi delle politiche sociali, familiari e della casa, di sperpero di denaro pubblico e di corruzione diffusa, l'urgenza della digitalizzazione del processo civile.

E' vero che i giudizi civili durano un'eternità, ma dubito che la telematicità ( con l'impatto economico conseguente a carico dei cittadini) sia la giusta contraria per un problema destinato a rimanere irrisolto per mancanza di personale, di mezzi e di Giudici.

Comunque, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il decreto legge 24 giugno 2014, n. 90 con misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari. All’articolo 53 del decreto si legge che "la copertura finanziaria per le riforme indicate nel testo è stata individuata dal governo nell’aumento del contributo unificato."

E' come dire: "per avere la copertura finanziaria a costruire nuovi alloggi residenziali di proprietà dello Stato, aumentiamo il canone di affitto dei contratti in corso e di quelli nuovi."

La nuova guida di governo non dimostra di avere una grossa inventiva e va ulteriormente a raspare sul fondo di un barile già vuoto.

La riforma va strombazzando una maggiore efficienza degli uffici giudiziari di cui godranno solo in pochi, quelli cioè che potranno permettersi di pagare le spese di giustizia che ormai hanno superato ogni limite di umana sopportazione.

TUTTI GLI ALTRI NON AVRANNO GIUSTIZIA PERCHE' NON POTRANNO PERMETTERSELA…

Ma poi, i precedenti interventi del Governo (con annesso l'immancabile aumento del contributo unificato), annunciati sempre in pompa magna come rimedio per una maggiore efficienza del processo civile, hanno mai sortito qualche effetto, se non quello di rimpinguare le casse dello Stato?

Qualcuno ha forse notato che la durata di un processo civile è diminuita in maniera apprezzabile? 

Comunque,  la riforma della PA modifica gli importi previsti dall’art. 13 del Testo Unico delle Spese di Giustizia.

Ecco come cambia il contributo unificato.

Riforma della Pa e aumento contributo unificato:

Con la firma del Presidente della Repubblica il decreto legge per la riforma della pubblica amministrazione è da ieri legge dello Stato. 

All'articolo 53 del Decreto si legge: "Alla copertura delle minori entrate derivanti dall’attuazione delle disposizioni del presente capo, valutate in 18 milioni di euro per l’anno 2014 e 52,53 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015 (…) si provvede con le maggiori entrate derivanti dall’aumento del contributo unificato di cui all’articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n.115".

Contributo unificato: nuovi importi

Ecco una tabella che indica vecchi e nuovi importi del contributo unificato che variano a seconda del valore della causa:

Valore causa vecchio importo – nuovo importo

Per i processi di valore fino a € 1.100,00 37 euro – 43 euro

Per i processi di valore superiore a € 1.100,00 e fino a € 5.200,00 85 euro – 98 euro

Per i processi di valore superiore a € 5.200,00 e fino a € 26.000,00 206 euro – 237 euro

Per i processi di valore superiore a € 26.000,00 e fino a € 52.000,00 450 euro – 518euro

Per i processi di valore superiore a € 52.000,00 e fino a € 260.000,00 660 euro – 759 euro

Per i processi di valore superiore a € 260.000,00 e fino a € 520.000,00 1056 euro – 1214 euro

Per i processi di valore superiore a € 520.000,00 1466 euro 1486 euro

Inoltre l’articolo 53, che aumenta il contributo unificato, al comma 1 recita:

 

h) all’articolo 13, il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. Per i processi di esecuzione immobiliare il contributo dovuto è pari a euro 278. Per gli altri processi esecutivi lo stesso importo è ridotto della metà. Per i processi esecutivi mobiliari di valore inferiore a 2.500 eruo il contributo dovuto è pari a euro 43. Per i processi di opposizione agli atti esecutivi il contributo dovuto è pari a euro 168.";

i) all’articolo 13, comma 5, le parole: "euro 740" sono sostituite dalle seguenti: "euro 851".

E infine, al comma 2 il decreto attribuisce al Ministero dell’Economia la facoltà di apportare ulteriori modifiche al contributo unificato in caso di necessità per la copertura finanziaria:

2. Ai sensi dell'articolo 17, comma 12, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il Ministro della giustizia provvede al monitoraggio delle minori entrate di cui alla presente legge e riferisce in merito al Ministro dell’economia e delle finanze. Nel caso si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alle previsioni di cui al comma 1 del presente articolo, il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro della giustizia provvede, con proprio decreto, all’aumento del contributo unificato di cui al medesimo comma 1, nella misura necessaria alla copertura finanziaria delle minori entrate risultanti dall`attività di monitoraggio.

3. Il Ministro dell’economia e delle finanze riferisce senza ritardo alle Camere con apposita relazione in merito alle cause degli scostamenti ed alla adozione delle misure di cui al secondo periodo.

4. Il Ministro dell’econornia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Avv. Paolo Cotronei

 

 

 

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