Cordoglio per Ezio Pellegrini, ex Presidente Università Agraria Valmontone

L’ultimo saluto a Ezio Pellegrini, era stato Presidente dell’Università Agraria di Valmontone per 27 anni, una vita intera

Ezio Pellegrini, Università agraria Valmontone

Ezio Pellegrini, Università agraria Valmontone

L’ultimo saluto a Ezio Pellegrini, era stato Presidente dell’Università Agraria di Valmontone per 27 anni, una vita intera. E probabilmente sarebbe rimasto a lungo ancora presidente se le norme glielo avessero consentito. Prima di tutto allevatore, di vacche da latte e poi anche agricoltore di cereali e foraggi, la sua è stata una tradizione familiare. Prima di lui il padre Luigi, nel 1931, aveva creato l’Azienda agricola Pellegrini, nella quale aveva iniziato giovanissimo. E pure era stato il più giovane presidente di sempre dell’Università agraria di Valmontone. Per pura passione dedicava al ruolo il tempo migliore trascurando spesso anche la sua azienda. Ezio Pellegrini aveva firmato da presidente (il sindaco era Angelo Miele), l’accordo con la società Alfa, promotrice del Fashion District e del Parco divertimenti. Un accordo che cambiò il volto e il destino della città.

Ezio Pellegrini, un politico mediatore

Ezio aveva 73 anni, sposato con 3 figli, 2 femmine e un maschio, Giancarlo, che oggi ha il timone dell’azienda di famiglia. Anche lui, dopo aver lasciato l’allevamento di vacche da latte, coltiva cereali e foraggi. 27 anni presidente di un ente significa essere un grande mediatore, avere la capacità di parlare a tutti. La capacità di trattare con tutti, di cercare e trovare sempre un compromesso che mettesse d’accordo le parti, senza urla. Un politico nel senso più corretto del termine, cioè la capacità di rivestire un ruolo pubblico. Quanto bisogno ne abbiamo oggi.

Oggi l’Università agraria di Valmontone possiede 1000 ettari circa di terreno, non pochi. Terreni che vengono assegnati a canoni di affitto molto bassi a quei cittadini che ne fanno richiesta per uso personale o per lavoro. Un’opera apprezzabilissima naturalmente, se le assegnazioni avvengono secondo un criterio di merito. Molto meno se invece terreni pubblici, come quelli di un’ Università Agraria, venissero assegnati a richiedenti senza alcuna competenza. E senza interessi, se non quello di subaffittare a terzi. Operazione che Ezio Pellegrini non avrebbe mai permesso.

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