Era stato annunciato nei giorni scorsi da Zingaretti e nella giornata di ieri è arrivata la conferma da Andrea D’Amato, assessore regionale alla sanità.
La Regione Lazio prevede un piano di vaccinazioni antinfluenzali obbligatorio per over 65 e alcune categorie di lavoratori a rischio.
L’assessore D’Amato ha come commentato la notizia:
“Nel Lazio presto ci sarà un’ordinanza per rendere obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale e anti-pneumococcica agli ultra 65enni e a tutto il personale sanitario. Questo limiterà i fattori confondenti per il COVID-19”.
La campagna di vaccinazione dovrebbe partire in autunno. I vaccini previsti dalla Regione Lazio saranno gratuiti e somministrati in oltre 4mila punti, compresi gli studi dei medici di famiglia, dei pediatri e dei centri vaccinali delle Asl.
L’obbligo scatta per i soggetti più fragili della società: over 65, personale sanitario (medici e infermieri), categorie di lavoratori esposti a maggiori rischi come lavoratori del trasporto pubblico e forze dell’ordine.
E’ chiaro che un vaccino antinfluenzale non è sicuramente una cura contro il coronavirus: lo scopo di questa iniziativa è puramente preventivo.
Come ha spiegato l’assessore D’Amato, vaccinando gli anziani, i medici potrebbero diagnosticare con certezza che alcuni sintomi influenzali sono riconducibili al coronavirus.
Una vaccinazione a tappeto potrebbe inoltre far ridurre il numero di pazienti ricoverati ogni anno per comune influenza, alleggerendo quindi il carico sugli ospedali e lasciando posti letto disponibili ai malati di Covid-19.
La Regione Lazio punta a raddoppiare le vaccinazioni rispetto allo scorso autunno, arrivando a coprire 2,5 milioni di persone in tutto il territorio.
Lo scopo delle vaccinazioni è quindi evitare che una seconda ondata di contagi da coronavirus possa sovrapporsi alla diffusione della comune influenza.
“Provate a immaginare cosa succederà in autunno, con la seconda ondata di epidemia da coronavirus e in parallelo la diffusione, come ogni anno, dell’influenza”, così ha commentato l’assessore D’Amato.
Proprio per evitare un sovraccarico del sistema sanitario ed ospedaliero, la Regione Lazio informa anche che, nella fase di ripartenza di Paese, tutti gli ospedali Covid-19 allestiti in questi mesi non verranno smantellati ma potenziati.
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