Un sodalizio criminoso, composto da cinque persone tutte di Roma, avrebbe pilotato il fallimento di una società di Valmontone – operante nel settore edile – e, in particolare, raggirato due istituti di credito, grazie all’artificiosa costituzione di due società con sede a Roma, di fatto “scatole vuote” e non operative, che sarebbero servite per avvalorare l’esistenza di corpose commesse di lavori e di diversi progetti per la realizzazione di numerosi complessi immobiliari – di fatto inesistenti – ottenendo, così, anticipi su finanziamenti rispettivamente per seicentomila e 1,6 milioni di euro. In questo modo avrebbero determinato, per entrambe le banche, un gravissimo danno patrimoniale.
E’ quanto hanno appurato i finanzieri del Comando Provinciale di Roma, al termine delle indagini avviate a seguito del fallimento della società, dichiarato dal Tribunale di Velletri nel marzo del 2012.
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle della Tenenza di Colleferro hanno anche evidenziato l’inesistenza di qualsivoglia documentazione contabile ed amministrativa della società fallita e delle altre società coinvolte, il cui patrimonio era stato completamente depauperato, a fronte di una massa passiva di circa 2,5 milioni di euro, tra banche e fornitori.
I cinque indagati dovranno rispondere, ciascuno a vario titolo, dei reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, nonché di truffa aggravata.
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