Cumuli siringhe usate nella sabbia a Ostia. Raggi: mai una roba del genere era stata trovata

“Mai una roba del genere era stata trovata in anni e anni di ‘vagliature’ meccaniche e manuali” (V. Raggi)

cumuli siringhe usate

Siringhe usate trovate tra la sabbia (Foto da profilo Facebook V. Raggi)

Decine e decine, cumuli di siringhe usate nascoste tra la sabbia di spiagge amiche. L’allarme è partito questa volta dalla prima cittadina di Roma, Virginia Raggi. La sindaca ha pubblicato su Facebook un post che inquieta, desta preoccupazione nelle famiglie romane che frequentano le spiagge del lido di Ostia.

Non solo vetri rotti e chiodi arrugginiti…

“Dopo vetri rotti e chiodi arrugginiti nascosti nella sabbia ecco cosa è stato ritrovato sulle spiagge libere di Ostia: un cumulo di siringhe usate. Guardate bene questa immagine.

Mai una roba del genere era stata trovata in anni e anni di “vagliature” meccaniche e manuali, così si chiamano le operazioni di separazione dei rifiuti sulle spiagge.

Nell’ultimo fine settimana, pensate, gli operatori hanno raccolto invece decine e decine di siringhe abbandonate. Si tratta di un episodio inquietante e soprattutto molto pericoloso per chi frequenta ogni giorno le spiagge del litorale di Roma. Tutto questo è inaccettabile”, scrive Virginia Raggi su Facebook.

Cumuli siringhe usate tra la sabbia, una cartolina che fa male

Una immagine che fa male agli operatori balneari del lido della Capitale. Proprio quando per gli stabilimenti del mare di Roma è già boom di prenotazioni per abbonati storici e per chi si sposta dall’altro capo della città. 

“Con la crisi causata dall’emergenza sanitaria gli spostamenti saranno ridotti e saranno in molti a preferire le spiagge della Capitale. Abbiamo già avuto molte conferme e tante richieste da parte di chi vive in altri quartieri di Roma”, spiega un rappresentate del Sindacato Italiano Balneari.

Aumento prezzi lettino e cabina per contrastare la crisi

Intanto continua a far discutere il caro-lettino: un aumento dei prezzi per affrontare la crisi dovuta all’emergenza coronavirus. Alcuni imprenditori balneari provano a giocarsi la carta degli aumenti. Sono soprattutto gli impianti più piccoli a patire la crisi economica provocata dal Covid-19 e a cercare di ritoccare i listini. 

Un lettino da 7 euro potrà arrivare a costare anche 10 euro, così gli ombrelloni. Una cabina dai 6.000 euro stagionali potrebbe arrivare a sfiorare i 10.000 euro.

“C’è qualcuno di noi – afferma un balneare – che si sta organizzando per far pagare 1.000 euro a tessera un casotto da 10 persone. C’è anche chi include nel prezzo degli abbonamenti i costi delle sanificazioni“, conclude. 

“Non in tutti gli stabilimenti succede questo – puntualizza un balneare di Ostia – ci sono strutture che hanno lasciato invariati i loro prezzi o li hanno addirittura abbassati”.

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