Categorie: Sport

Curva nord: “Non scendiamo a patti con Lotito”

"Non scendiamo a patti con Lotito". Questo in sintesi il messaggio lanciato dalla Curva Nord al Presidente della SS Lazio Claudio Lotito.

Che non ci fossero, almeno per ora, i presupposti per sedersi ad un tavolo per trovare una soluzione pacifica era di tutta evidenza.

"I TIFOSI VOGLIO AVERE DELLE RISPOSTE" L'incociliabilità tra le due facce della stessa medaglia è stata ribadita ai microfini di Radio Sei da Paolo Signorelli, in rappresentanza della Curva Nord: “Ci saranno degli striscioni botta e risposta, botta sicuro, risposta vedremo. Non saranno solo dieci, ne faremo quanti ce ne pare. La nostra contestazione proseguirà ad oltranza, non scenderemo a compromessi con nessuno. Nessuno può parlare in nome nostro, non abbiamo nessun rapporto con la stampa, non scendiamo a compromessi, conosciamo il personaggio Lotito. Continuiamo su questa linea, ma nessuno parli a nome della Curva. Avendo una voce in captolo con la radio, vogliamo chiedere le motivazioni di questa gestione. Tutti i tifosi vogliono avere delle risposte, basta fare questa distinzione tra tifosi della Curva e altri tifosi. Prima c'era un immobilismo totale e una protezione per il presidente, l'opinone pubblica ha avuto un ruolo importante per smuovere la questone. Non ci siederemo al tavolo con Claudio Lotito, vogliamo che lui dica: Non posso fare più di questo!. Allora le cose potrebbero cambiare". 

"DEVE CAPIRE CIO' CHE VOGLIAMO"  "Finchè si parla di regia occulta – continua Signorelli –  veniamo accusati di essere collettori di collette, non ci può essere dialogo. Lo facciamo per portare avanti il nome della Lazio. Il problema c'è da tanti anni, più volte siamo stati accusati. Allo stesso tempo questo problema deve essere sollevato. Lui che dice del pullman e dell'aquila ascoltando solo un paio di tifosi, ma le 40000 persone che sono contro di lui non le ascolta. Il senso di appartenenza non è una scritta dentro al colletto della maglia. Non capisco perchè dica queste cose in una tv nazionale, lo scudetto del 2000 anche mio, li volevo cambiare, il nostro auspicio è che lui capisca quello che vogliamo. Noi non abbiamo nessun tipo di interesse, vogliamo un futuro migliore per la Lazio. Non fare l'abbonamento, non significa non andare allo stadio, insieme al fatto di non acquistare prodotti ufficiali, potrebbero creare dei danni economici al presidente ed essere una buona forma di protesta.”

Redazione

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