Dopo aver annunciato le dimissioni, Nicola Zingaretti avrebbe due strade davanti, secondo fonti del Pd contattate dalla Dire. La più difficile porta al Campidoglio. In questo senso Zingaretti potrebbe mettere a frutto l’asse coi M5s realizzato alla Regione Lazio.
Chi propende per questa tesi, fa notare la singolare coincidenza tra la scelta del segretario dem (formalmente Zingaretti è ancora alla guida del Pd) e il decreto che posticipa ad ottobre la data delle elezioni.
La seconda strada riporta invece dal Pd al Pd. Le dimissioni, come scrive lo stesso Zingaretti e come è previsto dallo statuto dem, devono essere ratificate dall’Assemblea nazionale del 13 e 14 marzo. E Zingaretti in assemblea avrebbe la maggioranza anche senza la convergenza di Base riformista, l’area di Lotti e Guerini.
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