Disabilità. Assistenza domiciliare ridotta, famiglie contro la Regione Lazio

La Regione Lazio vuole limitare l’assistenza a nove ore giornaliere, le famiglie in rivolta

Dal 1 gennaio 2021 coloro che usufruiscono del servizio di assistenza domiciliare per persone con gravi diabilità, vedranno ridotte le ore di questo importante aiuto. Il massimo dell'assistenza giornaliera sarà di nove ore al giorno, riduzione prevista anche per coloro che ora beneficiano di un'assitenza di 24 ore al giorno, perché ad esempio la persona deve essere monitorata ad ogni ora, potendo respirare solo artificialmente. Queste nove ore sono divise tra 4 ore di assistenza a pazienti cosiddetti complessi, mentre le altre 5 ore fanno parte degli accessi di sollievo effettuati da personale infermieristico. 

La Regione cerca di rassicurare queste famiglie, assicurando che nei prossimi mesi verranno stanziati 20 milioni di euro per far fronte ai casi più complessi e drammatici come questo. Le famiglie temono però tempi burocratici lunghi e procedimenti farraginosi, mentre loro necessitano di andare a lavoro e occuparsi della casa, nel contesto di situazioni davvero difficili da gestire, emotivamente e nella logistica quotidiana. 

Di recente ci eravamo occupati anche della sessualità dei disabili e del sostegno ad essa, e il neuropsichiatra ed ex ministro per la famiglia Antonio Guidi, ci aveva detto che questa esigenza è importante da prendere in considerazione, ma che purtroppo ci sono casi di disabilità che non permettono neppure di immaginare un miglioramento della condizione afettiva e della sfera del piacere, perché ci sono numerosi casi complessi e tragici che rischiano di perdere il loro sostegno. 

Perché si sceglie di tagliare il sostegno proprio a quei nuclei familiari che hanno un bisogno più urgente e concreto di sostegno? 

 

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