Da poco concluse le elezioni del Presidente della Repubblica, il Governo ha ripreso la sua regolare attività. Una delle questioni più urgenti da discutere in camera di regia da qualche settimana era la modifica al decreto Covid.
Infatti, oltre al problema della scadenza del Super green pass per alcune persone con la dose booster, le scuole e la loro ripresa in presenza sono stati “da sempre una priorità di questo governo“, afferma il premier Mario Draghi.
Ormai sono passati due anni di pandemia e con l’arrivo delle vaccinazioni pediatriche si è giunti a una copertura di circa il 24% dei bambini nella fascia di età dai 5 agli 11 anni.
Una percentuale che ha portato il governo Draghi ad attuare delle restrizioni differenti tra vaccinati e non vaccinati dai 6 anni in su.
Per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, la maggior parte dei bambini non sono vaccinati ma comunque non hanno l’obbligo della mascherina in classe. Dunque, potranno restare a scuola fino al quinto contagio all’interno della propria classe.
Inoltre, la quarantena sarà ridotta a 5 giorni, rispetto ai 10 precedenti. Per il regolare rientro sarà necessario un tampone antigenico fatto in farmacia, dove sarà gratuito con la prescrizione del medico.
Restrizioni meno rigide sono previste, invece, per le scuole primarie poiché coinvolge la maggior fascia di età dei vaccinati. Infatti, per tutti coloro che sono vaccinati potranno restare a scuola anche dopo il primo caso in classe, ma dovranno indossare la mascherina Ffp2 per 10 giorni.
Diverse regole sono previste per i non vaccinati che andranno il didattica a distanza a partire dal quinto caso Covid all’interno della propria classe.
Per il rientro anche in questo caso bisogna munirsi di tampone antigenico o molecolare, sempre sotto prescrizione del medico in modo da essere gratuito in farmacia. Tuttavia, nel caso in cui ci fosse la presenza di sintomi, sarà sufficiente un tampone anche autosomministrato e l’autocertificazione di un genitore o tutore.
Simili alla scuola dell’infanzia e alla primaria sono le regole per le scuole secondarie di primo e secondo grado.
I guariti da Covid, gli esenti e i vaccinati da meno di 120 giorni, anche con la booster, non saranno costretti ad andare in Dad. Andrà in didattica a distanza al secondo caso in classe solo chi non ha completato il ciclo vaccinare. Questi ultimi dovranno fare una quarantena di 5 giorni. Poi per il rientro sarà sempre sufficiente un tampone negativo.
Se lo studente o la studentessa dovesse presentare sintomi, come per la scuola primaria, basterà avere un tampone e un autocertificazione.
Come ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, “la scuola è il cuore del nostro paese e abbiamo lavorato affinché si riducesse il più possibile la didattica a distanza“.
La scadenza imminente del Green pass per alcune persone, come il personale sanitario o i soggetti fragili con dose booster, aveva creato un po’ di malcontento diffuso.
Con le nuove regole del decreto legge Covid il governo ha attuato l’illimitatezza del Green pass per tutti coloro che hanno terminato il ciclo vaccinale con la dose booster. Questa regola vigerà anche in zona rossa. Dunque, è uno stop a tutte le restrizioni per la popolazione vaccinata.
Medesima agevolazione arriva per chi ha fatto due dosi e si è contagiato e poi è guarito.
Per chi rientra in queste categorie non subirà alcuna differenza nelle diverse zone. Tuttavia, i colori e le restrizioni rimeranno per i non vaccinati.
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