E’ chiaro, Lionel Messi soffre della “Sindrome della patria vera”

Oggi voglio entrare in tackle durissimo sull’argomento più dibattuto a livello mondiale: Lionel Messi…

Oggi voglio entrare in tackle durissimo sull’argomento più dibattuto a livello mondiale: Lionel Messi. E lo voglio fare per spezzare le gambe alle parole fuori luogo e cliché giornalistici, che spesso abbondano nei giornali di lingua ispana e italiana. Vi ‘chiarisco’ subito, che per me, il problema non è ‘el leproso’ ‘el pecho frio’ ; ma coloro i quali in maniera onnipotente e narcisistica credono d’essere come lui; e poi, in campo, non conoscono neanche i fondamentali del calcio. Vi ho detto che probabilmente, Messi, soffra della ‘Sindrome della patria vera’; quello stato d’animo devastante, di chi, dopo un’emigrazione ‘forzata’ in tenera età, non sa più se è figlio della patria ‘escludente’ o di quella nuova ‘accogliente’.

Durante l’inno nazionale argentino, ieri, l’espressione somatica della ‘pulga’ era tormentata; come quella di chi non riesce a controllare le emozioni. Ma quali emozioni? Erano ‘vere’ emozioni sonore e nmemoniche dell’infanzia? O ‘intrusi’ inconsci maledetti che si esprimevano attraverso sensi di colpa che in quel preciso momento gli minavano la mente e il cuore? Perché quella mano a strofinarsi la fronte oltre che a nascondere gli occhi? Per cacciare dalla mente pensieri dolorosi? Per non far vedere le lacrime? O per non lasciar leggere l’anima, negli occhi aperti?

Io credo che Messi, oltre che calciatore di livello alto, sia una persona eccezionale, forgiato su valori famigliari antichi e forti. Penso che ami i colori della bandiera argentina, più di quelli del Newell’s e del Barcelona, ma penso anche, che come tutti gli esseri umani egli affronti lotte quotidiane, che si muovono e ‘dribblano’tra istinto e ragione.

Ho letto oggi frasi come Messi-male; Messi-cani, Messi-peggio e altre di questo stile, restandoci male. L’ingratitudine umana è più forte della consapevolezza dei valori empirici di atleti che ci hanno fatto gioire da decenni con le loro azioni sul campo. Un calciatore è una ‘macchina’ psicomotoria complessa e unica. I talenti come Messi sono ancora oltre tutto ciò; da sembrare alieni. Ai denigratori del giorno dopo voglio mettere in ‘luce’, che Messi oltre ad essere il cognome di questo mito vivente calcistico, è plurale di ‘messe’ e significa mietere ( le messi sono abbondanti) e figurativamente anche frutto, risultato di un'attività, di un duro lavoro. Messi di lodi per te, nonostante tutto, Lio!

 

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