Enrico Letta accetta l’incarico con riserva

“Questo governo non si farà per forza, ma solo se ci saranno le condizioni”

Enrico Letta, una laurea in Scienze Politiche e già una lunga esperienza politica.

È stato Ministro per le Politiche Comunitarie negli anni del Governo D’Alema I.
Poi si è occupato del Ministero dell’Industria nei Governi D’Alema II e Amato II.
Due anni al Parlamento Europeo nel gruppo Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa, è stato anche sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel Governo Prodi II.
Attualmente è un deputato del Parlamento italiano e vicesegretario nazionale del Partito Democratico.

Oggi, il suo curriculum politico si arricchisce.
Giorgio Napolitano ha infatti deciso di conferirgli l’incarico per formare il Governo, che Letta, come da protocollo, ha accettato con riserva.

Dopo l'incontro al Quirinale con Giorgio Napolitano, Letta si è intrattenuto in conferenza stampa con i giornalisti.
“Buongiorno – ha dichiarato – ho ricevuto l’incarico che ho accettato con riserva, secondo la formula di rito”.
Niente auto blu per Letta, che è giunto al Quirinale con Napolitano a bordo della sua Fiat Ulysse.

“La situazione è difficile, fragile, inedita – ha continuato Letta parlando ai giornalisti – dalle urne non è uscita una maggioranza. E sono passati 60 giorni dal giorno del voto, l’Italia ha assolutamente bisogno di un governo. Ho accettato questo invito e questa responsabilità sulle mie spalle, un peso che, se posso, sento più forte e più pesante della capacità delle mie spalle di reggere, ma con grande determinazione e impegno mi avvio al mio incarico perché penso che il Paese abbia bisogno di risposte, soprattutto quella parte del Paese che soffre, che ha difficoltà maggiori sul terreno del lavoro, un lavoro che non c’è. Le imprese chiudono, le piccole e medie imprese che sono il cuore della nostra Italia; i giovani vanno via perché qui non trovano occasioni”.

Il discorso di Enrico Letta prosegue sul filone dell’assunzione di responsabilità instaurato da Giorgio Napolitano sin dal giorno della sua rielezione.
“Dovremo fare insieme tutto ciò che è necessario per questo Paese, con la più larga partecipazione possibile”, ha sottolineato durante il suo discorso.

Per questo, già domani inizieranno le consultazioni di tutti i partiti, probabilmente a partire dal Pdl, per creare una compagine governativa che condivida pochi punti, ma essenziali che guidino le riforme necessarie che bisognerà adottare, “sperando – come ha dichiarato Letta – di poter tornare nel più breve tempo possibile dal Presidente della Repubblica per sciogliere definitivamente la riserva”.

Le sue parole hanno toccato temi importanti, come la necessità di rivedere l’attuale legge elettorale, riconsiderare il numero dei parlamentari, riformare il bicameralismo paritario che caratterizza il nostro Paese e che è dannoso.

Ma Letta ha anche sottolineato che questo sarà un “governo al servizio del Paese”.
Proprio per questo, non sarà “un governo che non nascerà a tutti i costi, ma solo se ci saranno le condizioni”.

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