Entro luglio 1 miliardo e mezzo per le imprese

La Regione Lazio metterà a disposizione dei creditori una prima tranche di risorse di un miliardo e 700 milioni

Entro il mese di luglio la Regione Lazio metterà a disposizione dei propri creditori una prima tranche di risorse che ammonta complessivamente a un miliardo e 700 milioni, da destinare alla Sanità (786,7 milioni) e a enti locali territoriali e fornitori diretti (924,5 milioni).

"Si tratta – ha spiegato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – delle risorse messe a disposizione dal Governo con il decreto per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. È il primo risultato concreto di una battaglia di innovazione che darà ossigeno anche ai Comuni e che contribuirà a rimettere in moto l'economia dei nostri territori, consentendo alle realtà produttive, così duramente penalizzate dall'insolvenza dello Stato oltre che dagli effetti diretti della crisi, di guardare al futuro con più serenità, iniziando anche a pianificare nuovi investimenti che fino ad oggi erano impensabili".

"Per quanto riguarda i debiti sanitari – ha aggiunto Zingaretti – l'anticipazione di 786,7 milioni di euro (su un totale di 5 miliardi disponibili) è stata riconosciuta dal Ministero dell'Economia il 16 aprile, e la richiesta di accesso alle somme sarà perfezionata dalla Regione entro la fine di maggio. Il riparto della seconda tranche, che si prevede più sostanziosa e dividerà tra le Regioni una torta di 9 miliardi, sarà effettuato dal ministero entro il 15 dicembre".

"Sul fronte dei debiti non sanitari – ha spiegato ancora Zingaretti – il Mef ha riconosciuto al Lazio, nel riparto che è stato effettuato il 13 maggio, un'anticipazione di liquidità pari a 2 miliardi e 542 milioni di euro. Di questi una prima tranche, che ammonta a 924,5 milioni, sarà assegnata dalla Regione agli enti locali e ai creditori diretti entro luglio. Nel frattempo il ministero avrà verificato in sede tecnica il piano dei pagamenti predisposto dalla Regione, che deve dare priorità ai debiti più anziani e riguardare per i due terzi residui passivi, anche perenti, nei confronti degli enti locali territoriali".

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