“Escort ai vigili per evitare controlli”

“Il Messaggero” riferisce di un’inchiesta che coinvolge noleggiatori, tassisti e dipendenti pubblici

Il quotidiano di via del Tritone ha dato notizia di una maxi inchiesta che avrebbe fatto emergere un sistema di corruzione ben radicato nella pubblica amministrazione romana.

Nella vicende sono coinvolti noleggiatori, tassisti, dipendenti pubblici (di Roma, Bassiano, Sonnino e Fiumicino) tre vigili della squadra vetture del Gpit, tre funzionari della prefettura e un poliziotto.

Secondo gli inquirenti, gli agenti coinvolti chiedevano tangenti per garantire il rilascio di autorizzazioni Ncc e licenze dei taxi e per ottenere la cancellazione delle multe, oltre che le "soffiate" sui futuri controlli.

L'inchiesta – prosegue "Il Messaggero" – parte dalle rivelazioni di un tassista abusivo, arrestato con l'accusa di aver preso parte a un giro di cocaina trasportata da un gruppo di auto bianche. L'uomo aveva fatto i nomi di i vigili Mario Ciliberto, Marco Croce del Gipt e Aldo Praino del Comando di Fiumicino, ai quali consegnava il denaro raccolto dai tassisti, che serviva a comprare il silenzio dei vigili.

Malgrado la Procura avesse ritenuto attendibile la testimonianza, in un primo momento non emersero riscontri dalle intercettazioni negli uffici della prefettura. Ma poi – riferisce il quotidiano romano – ulteriori accertamenti hanno portato all'incriminazione per truffa di Annarita Nunzi, Maria Laura Roselli e Sabatino Cococcia : timbravano l’uno il badge dell’altro, frodando l’amministrazione sulle effettive presenze. Nei guai è finito pure un poliziotto, Danilo Pancia, che secondo il pm aveva avvisato i dipendenti che qualcuno li stava intercettando, rischiabdo di far naufragare l’inchiesta.

E' venuto alla luce, dunque, un articolato sistema di corruzione. Tra gli elementi più eclatanti spicca l'offerta fatta a Croce da un autista Ncc di una prostituta in cambio di licenze e autorizzazioni taroccate.
 

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