Expo 2030, Roma ufficialmente candidata: città eterna e crocevia del mondo

La città eterna si candida ufficialmente per ospitare la manifestazione Expo 2030: la città che unisce Europa, Africa e Medioriente

Roma Expo 2030, Piazza di Spagna

Piazza di Spagna a Roma

La città di Roma si candida ufficialmente per ospitare la manifestazione Expo 2030. , città eterna, crocevia del mondo e della storia, da sempre collega Europa, Africa e Medio Oriente ed è in costante evoluzione come attestano le millenarie stratificazioni del suo patrimonio archeologico e artistico. Per questo è la candidata ideale, secondo il governo italiano, a ospitare l’edizione 2030 dell’Expo.

Qui il video di presentazione della candidatura ufficiale de Il Messaggero.

Roma candidata Expo 2030: il titolo del progetto

Il progetto italiano, dal titolo “Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione” è stato presentato quest’oggi nel corso della 169esima assemblea generale del Bureau international des exposition (Bie) e propone la Capitale d’Italia quale modello di “città intelligente” del futuro. Focus dell’idea italiana è valorizzare la forza con cui Roma ha saputo rinnovarsi nei secoli pur tutelando la propria vocazione artistica, scientifica e culturale.

Entro il 2050 circa il 70 per cento della popolazione mondiale vivrà nelle città. Di conseguenza, ripensare il rapporto tra le persone e l’abitare urbano è una sfida di cruciale importanza e rilevanza globale. Tenendo conto delle ripercussioni economiche e sociali generate dalla pandemia però è anche necessario che l’Expo 2030 rifletta sulla rigenerazione urbana e l’inclusione, a partire dalle architetture fisiche e sociali che possano permettere di utilizzare al meglio e in maniera diffusa le opportunità offerte dall’innovazione.

Roma Expo 2030: 28 secoli di arte e creatività

“Negli ultimi decenni le nostre società e le nostre città hanno subito gli effetti della globalizzazione e della digitalizzazione, ulteriormente accentuati dalla pandemia di Covid-19”, ha spiegato il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio. “Queste tendenze vanno oltre lo spazio fisico che condividiamo, cancellando le distanze e suggerendo un possibile declino della concentrazione urbana. Tuttavia, anche in questo contesto, le città non smettono mai di attrarre persone, perché prevale soprattutto la nostra voglia di interazione sociale. Le nostre città sono l’espressione dell’attività umana, crescono e si sviluppano intorno ai bisogni e alle aspirazioni dei loro abitanti, si trasformano grazie alle idee e alla creatività dei loro cittadini”.

Roma, che oggi si candida ad ospitare l’Expo 2030, è “da 28 secoli Capitale di arte, cultura, dialogo e creatività” ed è protagonista di “un costante processo di rigenerazione.

Le molteplici stratificazioni di Roma mostrano l’incessante attività umana che ha trasformato il tessuto urbano” e rendono “l’immagine di una città che non è mai statica”, ha sottolineato il ministro. Ma Roma è anche “per sua natura una città cosmopolita, in costante rinnovamento”, ha raccontato il presidente del Comitato promotore Rome Expo 2030, Giampiero Massolo. “La sua storia e la sua geografia riflettono coerentemente i principi che vogliamo sostenere con questa Esposizione universale del 2030 – ha sottolineato -. La Roma contemporanea ci offre un palcoscenico ideale per qualsiasi evento internazionale”.

Il progetto di Rome Expo 2030 prevede la rigenerazione urbana di un’area della Capitale, declinata in termini di innovazione e inclusione, al fine di realizzare un modello, a livello globale, in cui sperimentare le possibilità offerte alle città del futuro attraverso la transizione ecologica e digitale delle imprese pubbliche e private.

Sindaco Gualtieri: 5 motivi per Roma capitale del mondo

Roma, in quest’ottica, “può fornire una cornice in cui diversi Paesi possono presentare le loro migliori pratiche e progetti” ed è la città ideale, secondo il sindaco Roberto Gualtieri, per cinque motivi: “È una città unica che mostra la sua storia di migliaia di anni – ha detto il sindaco -. A Roma si può osservare come si sono evoluti nei secoli i rapporti tra i popoli e i loro territori”;

Cultura verde, inclusività e polo della scienza

inoltre “è la città con la cintura verde più estesa al mondo, con migliaia di ettari di parchi pubblici e spazi verdi urbani e più terreni agricoli di qualsiasi altro comune europeo” e “questa integrazione tra città e campagna, così come gli stretti legami tra passato e presente, offre un grande potenziale per ambiziose strategie di rigenerazione urbana”.

La Capitale d’Italia, poi, “è un bastione della cultura e della scienza” infatti “università e centri di ricerca – ha proseguito Gualtieri – così come accademie di tutto il mondo hanno dipartimenti a Roma, e ci sono forti connessioni con reti culturali e di conoscenza internazionali”.

Quindi sarà possibile “attivare partnership e collaborazioni con loro, così come con altre città e altri Paesi, per sostenere ricerche, studi, progetti urbani, innovazioni sociali e tecnologiche, convegni, master e dottorati e molto altro ancora”. Infine, sul fronte dell’inclusione, va ricordato che “Roma è tradizionalmente una città aperta e inclusiva” e che in occasione del Giubileo del 2025 la città “manderà un potente messaggio di inclusione, solidarietà e speranza.

Sarà un passo molto importante per il rilancio della vocazione cosmopolita di Roma e la sua promozione del dialogo interculturale e interreligioso”. Ha così concluso il sindaco.

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