Fabio Concato al Casalvieri Summer Festival: suggestioni d’autore

Grande prova del cantautore milanese alla rassegna curata da Antonio Pascuzzo, patron di Atina Jazz Festival

Ha scritto alcune delle pagine più belle della canzone italiana ritagliandosi un posto importante nella élite dei cantautori nostrani (quella dei Dalla, dei De Gregori, dei Venditti, per intenderci). 

Canzoni che resistono al tempo e passano di generazione in generazione mantenendo inalterate freschezza e suggestioni. Ed anzi, grazie alla loro particolare struttura musicale, sono adesso stimolo per riletture in chiave jazzistica da parte di illustri musicisti con cui collabora (vedi Paolo Di Sabatino o Fabrizio Bosso). 

Folta chioma grigia, occhiali scuri antiriflesso ("non è per fare il figo, non ho l'età, nè il fisico – ha precisato- sopporto poco le luci"), Fabio Concato incanta la folta platea intervenuta alla rassegna di Casalvieri, bellissimo centro ciociaro.

Accompagnato da un ottimo gruppo, snoda tutto il suo repertorio con il suo stile elegantemente sobrio e la sua voce inconfondibile: ed ecco quindi "Oltre il giardino", "Buonanotte a te", "Sexy tango", "Tienimi dentro te", "Gigi" , fino alle celebri "Domenica bestiale", "Fiore di maggio" e ad una "Guido piano" da pelle d'oca.

Bellissimo anche il ricordo dedicato a Pino Daniele con l'esecuzione di  "Canzone di Laura",  un brano scritto a quattro mani con il compianto cantautore napoletano.  

Concato mostra anche ottime doti di intrattenitore, arguto e pungente, come quando, tra l'ilarità generale, si lamenta di alcuni che, durante i concerti, gli chiedono brani storpiandone i titoli: "Rosalinda"  (o "Rosalia" in Sicilia) , "Ti rimembro ancora" ecc.

Quello che colpisce in Concato, oltre la bravura e la affabilità, è la sensibilità umana e musicale: grazie a queste, parole e melodie si fondono e diventano inscindibili. Ed  è questo, in fondo, il segreto di canzoni che oggi, a distanza di 35 anni, cantiamo ancora come se fossero state scritte ieri.

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