Facebook il male supremo

Le considerazioni dell’artista Francesco da Fiumata sugli amici virtuali di Facebook

Facebook permette di pubblicare pensieri e farsi conoscere. Se il grande fratello di antica memoria, avesse ordito un piano per carpire i dati e catalogare tutte le perone esistenti al mondo in barba a tutte le leggi sulla privacy esistenti, ebbene non avrebbero potuto escogitare sistema migliore di Facebook. Una volta iscritti, i suoi padroni e creatori entrano a conoscenza di tutto ciò che ci riguarda, di ogni nostro pensiero, addirittura di cose che amiamo e di tutte le cose che diciamo, e la cosa più assurda è che siamo proprio noi a dirglielo spontaneamente. La maggior parte di noi ignora che dietro qualsiasi evento vi sia un sistema di potere antico di millenni che ci tiene separati creando a proposito tensioni, che uccide chiunque tenti di risvegliarvi dal sonno atavico delle vostre coscienze.

Devo dire che di cazzate nei secoli ne abbiamo fatte tante ma quella che abbiamo commessa in questi tempi è la più assurda, dopo aver lottato per la nostra indipendenza e riservatezza ora siamo noi stessi che stiamo cedendo la nostra anima e i nostri dati al potere assoluto, a mettere il suo marchio su ognuno di noi. Abbiamo lottato per essere liberi per la democrazia per l’indipendenza, e qualche tempo fa raggiunto un minimo di apparente democrazia abbiamo ancora lottato ad un grido di: noi non vogliamo essere controllati, catalogati, leggi sulla privacy, ma il potere che oggi sta annientandoci sa chi sono i suoi figli e conosce altrettanto bene i loro schiavi: NOI.

Mattoncini confusi di piramidi rovesciate. Il plurimillenario occulto sistema di potere senza neppure che noi ce ne rendessimo conto ha sondato le nostre deboli menti spingendoci sempre di più nel baratro dell’individualismo senza ritorno e della diffidenza reciproca ho vissuto le basi su cui sono fondate le nostre religioni ma non avrei mai potuto immaginare che venissero strumentalizzate e confuse, terra e cielo sono oggi compresse in una dimensione virtuale chiamata FACEBOOK.

Uno dei mali principali della società è l’essere diventata schiava di falsi valori di essersi cristallizzata in un buco nero affettivo, dove il contatto sociale e la crescita interpersonale dovuta ad uno scambio emotivo genuinamente sincero è ormai prossimo allo zero assoluto. Quei pochi contatti che sono rimasti nella vita reale sono di tipo, lavorativo ed opportunistico, anche l’amore è ormai diventato una specie di contratto finalizzato ad una crescita economica piuttosto che spirituale. Ma su facebook le cose cambiano tutti siamo apparentemente sorridenti e brillanti, tutti vogliamo parlare della nostra meravigliosa e fantastica vita…che non abbiamo più.
FINE.

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