Cronaca

Fagotti (Ati Taxi): “Agevolazioni per tutelare i tassisti non vaccinati”

Domani, venerdì 15 ottobre, sarà il fatidico giorno in cui entrerà in vigore ufficialmente il nuovo decreto che rende obbligatorio il Green pass per tutti i lavoratori sia pubblici che privati.

Come riporta il testo del provvedimento di legge, sono previste sanzioni molto costose a tutti i lavoratori che non saranno in possesso della carta verde. Inoltre, sin dal primo giorno per i lavoratori privati non in possesso della certificazione sarà applicata la sospensione dalla prestazione lavorativa, mentre per i dipendenti pubblici sarà applicata dopo i cinque giorni.

Un decreto, considerato dalla maggior parte dei lavoratori molto rigido, ha provocato molte polemiche tra i lavoratori dipendenti e non.

Situazione dei trasporti

Per quanto riguarda la situazione dei trasporti, non risultano grandi cambiamenti dai precedenti decreti anti contagio.

Nei mezzi privati come autovetture non sono previste variazioni nelle regole da rispettare. Se gli spostamenti coinvolgono persone conviventi non sono previste né limitazioni per il numero di passeggeri né l’obbligo di uso della mascherina. Diversa, invece, è la situazione per i non conviventi, anche se parenti. Infatti, in questo caso i passeggeri dovranno utilizzare esclusivamente i sedili posteriori, indossando la mascherina e mantenendo la distanza di sicurezza collocandosi rispettivamente sui lati opposti dell’autovettura.

La medesima situazione vige anche per i Taxi e le auto a noleggio con conducente. Questo contrariamente a una vettura privata, può risultare un vincolo abbastanza importante per i lavoratori. Questo problema, infatti, viene proprio sottolineato da Claudio Fagotti, un membro dell’Ati Taxi. Con l’entrata in vigore del nuovo decreto legge, tutti i tassisti saranno obbligati a possedere il Green pass tramite vaccinazione o tampone. Questo però non sembra tutelare il lavoratore che non lo possiede. Dunque, “vogliamo chiedere al governo, soprattutto in un Paese democratico come il nostro, di mettere in condizioni tutti, soprattutto la piccola parte di tassisti che non si è fatta il vaccino, di poter fare il tampone”. Non si può chiedere a “un tassista che per andare a lavorare deve spendere 15 euro” continua Fagotti.

Va sottolineato che “i clienti non possono chiedere ai tassisti il Green pass”, ma questo ruolo è destinato soltanto alle “autorità competenti”.

Nonostante “nell’80% dei casi” – sostiene Fagotti – i taxi sono muniti di “paratia che divide le due parti”, quella del conducente con quella del passeggero, il nuovo decreto mantiene l’obbligo di trasportare soltanto due persone. Proprio per questo “chiederemo al governo di poter ritornare a lavorare a pieno ritmo”.

Non avranno le stesse restrizioni, invece, i mezzi pubblici come autobus, metropolitane e tram. Infatti, in questa tipologia di mezzi non sarà richiesto il Green Pass, ma comunque ci saranno delle norme da rispettare. La capienza massima rimane dell’80% e i passeggeri dovranno attuare le norme di sicurezza anti contagio.

Redazione

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